Selvaggia Lucarelli: "La sera in cui mio figlio è sparito tra le cabine di Mondello"

Selvaggia Lucarelli: “La sera in cui mio figlio è sparito tra le cabine di Mondello”

Daniela Vitello

Selvaggia Lucarelli: “La sera in cui mio figlio è sparito tra le cabine di Mondello”

| 29/06/2021
Selvaggia Lucarelli: “La sera in cui mio figlio è sparito tra le cabine di Mondello”

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La giornalista difende i genitori del piccola Nicola

  • Il dramma familiare di cui non aveva mai parlato sinora
  • “Mio fratello Simone è morto soffocato per la distrazione di un adulto”
  • Selvaggia Lucarelli si mette in discussione come madre

Qualche giorno fa, Selvaggia Lucarelli è scesa in campo per difendere i genitori di Nicola Tanturli, il bambino di 21 mesi che ha tenuto l’Italia col fiato sospeso per oltre 30 ore dopo essere scomparso dalla sua abitazione a Palazzuolo sul Senio, nell’Appenino tosco-emiliano. Il piccolo è stato rinvenuto sano e salvo da un inviato de “La vita in diretta” che si è fermato, per puro caso, proprio nel punto del bosco in cui si trovava il bambino. Un vero e proprio colpo di fortuna che ha regalato un lieto fine ad una storia che poteva concludersi con un tragico epilogo. In tanti hanno messo alla gogna i genitori di Nicola sui social.

“Mio fratello Simone è morto soffocato”

Nelle scorse ore, Selvaggia Lucarelli è tornata a sottolineare sulle colonne di “Tpi” come non esistano genitori infallibili, ma solo genitori fortunati, svelando un dramma familiare di cui non ha mai parlato prima di oggi. “Qualche giorno fa sono andata a trovare i miei genitori e mio padre, dopo cinque minuti di chiacchiere sul Covid e su come va il mondo, mi ha detto che la storia di Nicola l’ha molto colpito – esordisce la giornalista – Perché ‘tutti voi, alla fine, siete dei miracolati’, ha detto. Per ‘tutti voi’ intendeva me e due miei fratelli. Ce ne era anche un altro, di fratello, Simone, venuto al mondo qualche anno prima di me. Era nato da poco, dormiva nel suo lettino in ostetricia. Secondo la ricostruzione dei miei genitori, un’infermiera uscì forse a fumarsi una sigaretta, lui ebbe un rigurgito. Morì soffocato”.

“La distrazione di un adulto è costata la vita a mio fratello”

“La distrazione, la leggerezza, l’irresponsabilità di un adulto che doveva badare a dei neonati sono costate la vita a un fratello che non ho mai conosciuto – prosegue – Nonostante tutto, nonostante io e i miei fratelli, invece, si sia usciti da quell’ospedale in perfetta salute e la nostra incolumità da bambini sia dipesa soprattutto da mio padre e da mia madre, papà due giorni fa parlava di noi altri come dei ‘miracolati’. E usava questa espressione perché ben consapevole del fatto che quasi tutti gli adulti del mondo, investiti del difficile ruolo di prendersi cura di bambini piccoli, hanno vissuto quegli attimi di pre-morte che sono il momento in cui qualcosa – si scopre – è sfuggito alla loro attenzione”.

Selvaggia Lucarelli con il figlio Leon (Foto Instagram)

“Il momento in cui ti volti un attimo e tuo figlio non è più accanto a te – spiega – Quello in cui vai a girare il sugo nella pentola e tuo figlio ha avuto il tempo per arrampicarsi da qualche parte. Quello in cui rispondi al telefono e tuo figlio sta infilando un soldatino nella presa. Quello in cui lasci giocare tuo figlio con altri bambini in una stanza bonificata che neppure il palco da cui parla Saviano e trovano modi incredibilmente creativi per farsi male. Quello in cui sei convinto che tuo figlio sia lì e invece se n’è andato. Di solito, sensazione di pre-morte a parte, non succede nulla. Qualcuno, purtroppo, è più sfortunato. Sì, perché la fortuna, quando si parla di figli e imprevedibilità, è un fattore fondamentale”.

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Selvaggia Lucarelli (Foto Instagram)

La giornalista si mette in discussione come madre

Selvaggia Lucarelli elenca alcuni dei tanti episodi che portano il padre a sostenere che lei e i suoi fratelli siano dei “miracolati”. Quindi la giornalista si mette in discussione come madre e racconta dei salti mortali fatti nel crescere il figlio Leon “quasi sempre da sola”. Lei per prima si definisce una madre “imperfetta” e storce il naso dinanzi alle donne che si elevano al di sopra delle altre perché nel loro percorso di madri, a loro dire, non sbagliano mai.

Selvaggia Lucarelli e Lorenzo Biagiarelli (Foto Instagram)

“A Mondello, quella sera, mi sono spuntati almeno 12 capelli bianchi”

La Lucarelli racconta tanti episodi in cui il suo cuore si è fermato per qualche minuto, come “quella sera in cui Leon è sparito dietro una fila di cabine dello stabilimento a palafitta di Mondello, le mie corse per tutto il pontile, fila dopo fila a cercarlo, convinta che fosse caduto in mare, al buio, e invece era con un bambino a chiacchierare, dentro una cabina (…) Io, che come madre non ho mai avuto ambizioni di perfezione, lo racconto con serenità, pur considerando quegli episodi come traumatici. Almeno 12 capelli bianchi li devo alla storia del pontile a Mondello”.

Selvaggia Lucarelli (Foto da video)

Le critiche ai genitori di Nicola Tanturli

 “Le polemiche sul piccolo Nicola e la presunta scelleratezza dei suoi genitori definiti ‘hippy’, ‘fricchettoni’, ‘irresponsabili’, ‘criminali’ da pancine e commentatori vari tra social ed editoriali mi ha colpita molto proprio perché parte da un assunto presuntuoso e illusorio, ovvero quello di avere sempre l’assoluto controllo sui figli – sentenzia –  (…) Non è facile assolversi, anche se è andata bene. Sopravvive sempre un residuo di senso di colpa. So assolvere molto bene, però, quelli a cui è successo quello che è successo a me (ovvero quasi tutti i genitori), magari con esiti meno fortunati. E, se non assolvo, concedo delle attenuanti, sempre”.

Selvaggia Lucarelli e Marco Travaglio (Foto Instagram)

“Sono genitori imperfetti”

“Nel caso di Nicola e dei suoi genitori non riesco ad essere severa e definitiva – confessa la giornalista – Certo, hanno aspettato un tempo infinito prima di chiamare i soccorsi, ma sul ‘perché’ sia successo non ho dubbi: perché sono genitori. Imperfetti, non più hippy di tanti di noi che inventiamo soluzioni creative per incastrare le nostre vite con quelle dei figli, che i figli li rimbalziamo tra nonni, tate, asili e ci perdiamo pezzi che altri sanno riparare. O che rattoppiamo noi, alla buona, più spesso di quanto vogliamo ammettere”.

Selvaggia Lucarelli (Foto Facebook)

“Chi non concede attenuanti agli altri, non le concede neppure a se stesso”

“Non so cosa convinca tanti genitori e tanti non genitori di non poter mai sbagliare con i propri figli – conclude – di avere sempre il controllo della situazione, di non conoscere inciampi e sbadataggine, ma una cosa è certa: chi non concede attenuanti agli altri, non le concede neppure a se stesso. E non deve essere una vita bellissima neppure per il bambino che si ritrova per genitore una madre o un padre per cui la fallibilità è un’onta. Una madre e un padre che non sapranno gestire il primo, inevitabile, inciampo in quella cosa – ahimè – disseminata di imprevisti e di casini che rovinano i piani, le intenzioni, i progetti a breve e a lungo termine: la vita”.

Pubblicato il 29/06/2021 17:35

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