Claudio Amendola: "Mi sono rotto i cog**oni di sentire che andrà tutto bene" - Perizona Magazine

Claudio Amendola: “Mi sono rotto i cog**oni di sentire che andrà tutto bene”

Daniela Vitello

Claudio Amendola: “Mi sono rotto i cog**oni di sentire che andrà tutto bene”

| 23/04/2020

“Mi sono completamente rotto i cog**oni. E non ne posso più di sentire che andrà tutto bene”. Ospite di “Circo […]

“Mi sono completamente rotto i cog**oni. E non ne posso più di sentire che andrà tutto bene”. Ospite di “Circo Massimo” in onda su Radio Capital, Claudio Amendola non usa mezzi termini per parlare dell’emergenza coronavirus.

L’attore e regista guarda con preoccupazione alla fase 2: “Penso che la fretta che abbiamo tutti ci tornerà contro. Non credo che saremo pronti per la riapertura del 4 maggio. Sento che appena ci daranno un minimo di via libera sbrodoleremo fuori dalle case in maniera incontrollata. E credo che sarà impossibile non lasciare qualcuno indietro. E saranno i soliti noti: i più poveri. In America ci sono 23 milioni di nuovi disoccupati in due settimane, ma quando si riapre quelli lavorano. Tutti. Noi non lo so”.

“Leggo le norme che dovremmo tenere sui set ed è praticamente impossibile lavorare – aggiunge – Le riprese dovrebbero durare sei mesi, si potrebbe fare una scena al giorno. Dicono di disinfettare i luoghi: che faccio, disinfetto il capannone abbandonato dove c’è la scena dell’inseguimento? Si parla senza sapere come funziona il nostro mestiere. Dovremo convivere con il rischio di questa malattia o determinati lavori non possono riprendere. Come faccio io a baciare un’attrice?”.

Amendola è anche co-proprietario di un ristorante. “Chi ha un locale di 80 m2 va avanti solo se lo riempie, altrimenti non si riesce a mandare avanti il lavoro – spiega – Noi abbiamo un ristorante abbastanza grande, stiamo cercando di capire come passare da 150 a 70 posti. E con 70 in qualche modo campo. Ma ci devo arrivare, a 70 posti: ci verranno a mangiare? Si faranno servire da una persona con guanti e mascherine? E mantenere un ristorante quando non incassi… te devi mettere le mani in tasca”.

E a proposito del 25 aprile: “È l’unica festa che festeggio tutti gli anni, mi affaccerò al mio terrazzo con un fazzoletto rosso al collo e canterò Bella ciao”.

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