Bufera su Urbano Cairo per il video motivazionale ai suoi pubblicitari: "Ascolti La7 stanno esplodendo" - Perizona Magazine

Bufera su Urbano Cairo per il video motivazionale ai suoi pubblicitari: “Ascolti La7 stanno esplodendo”

Daniela Vitello

Bufera su Urbano Cairo per il video motivazionale ai suoi pubblicitari: “Ascolti La7 stanno esplodendo”

| 31/03/2020

Urbano Cairo sotto accusa. Nelle scorse ore, ha fatto discutere un video motivazionale in cui il presidente della società che […]

Urbano Cairo sotto accusa. Nelle scorse ore, ha fatto discutere un video motivazionale in cui il presidente della società che porta il suo nome e di RCS esorta i suoi pubblicitari a dare di più sfruttando quello che secondo lui è un momento molto redditizio.

“Ragazzi, sta finendo la giornata – dice nella clip – Mi sento come se fossi nel 1996 quando ho lanciato la Cairo Pubblicità. Allora eravamo pochissimi, scatenati più che mai, a 5-6-7-8 appuntamenti al giorno e abbiamo fatto cose incredibili. Oggi io mi sento esattamente come allora. Sto chiamando un numero incredibile di clienti. Da lunedì scorso, quando vi ho mandato il primo messaggio, ne ho sentiti una quarantina e quasi tutti dicono di sì alle proposte che gli facciamo. L’ascolto di La7 sta esplodendo, 30% in più, il traffico del Corriere.it tre volte tanto, le copie del Corriere, dei settimanali, dei periodici vanno bene. Ci sono tante aziende che stanno vendendo di più. Facciamogli una grande proposta: televisione, stampa e online. Faccio un lavoro che ho sempre fatto, che adoro, ma che facevo di meno. Oggi ho aumentato del 300% il numero dei contatti e devo dire che le cose vanno bene. Vi consiglio di stare prevalentemente in pista e al telefono con i clienti. Dovunque telefono, io ottengo. Le riunioni non servono a niente o per lo meno servono se durano poco. Le riunioni che si fanno in piedi, 10-15 minuti. Secondo me noi oggi abbiamo una grande opportunità. Se tutti noi operiamo con energia, vedrete che quest’anno faremo meglio dello scorso anno. Reagiamo alla grande, dateci dentro e fatemi sapere le cose buone che fate!”.

Per alcuni, il ‘Cairo-pensiero’ basato sul profitto economico sarebbe cinico e poco rispettoso nei confronti delle vittime del coronavirus e degli italiani in difficoltà.

A seguito della polemica nata dalle parole pronunciate nel video incriminato, Urbano Cairo ha condiviso su Instagram un secondo filmato. “Ho fatto un video per motivare i miei collaboratori a non mollare e ad avere lo stesso atteggiamento positivo e di vicinanza ai clienti anche in un momento difficile come questo – ha spiegato – Ho visto che qualcuno mi ha criticato pensando che io sia interessato soltanto ai fatturati e non mi renda conto del momento che vive il paese. Ovviamente non è così. La mia preoccupazione risale a molti giorni fa. L’8 marzo fui uno di quelli che chiese a gran voce di contenere maggiormente i movimenti. Con la nostra televisione e i nostri giornali copriamo in maniera assoluta e approfondita quello che accade. Però dobbiamo anche sapere che il nostro gruppo vive molto di pubblicità, al 45% del suo fatturato. E’ un gruppo che ha 4.500 dipendenti. Non possiamo fermarci ma dobbiamo cercare di reagire perché abbiamo tante persone delle quali vogliamo mantenere il posto di lavoro. Il nostro paese deve uscire prima o poi da questa crisi e quando ne uscirà le aziende devono essere in condizione di poter riprendere il cammino o meglio ancora la corsa”.

A seguire, Cairo ha pubblicato un lungo post in risposta a quanti lo invitavano a vergognarsi. “Mi dispiace, non ho tempo per ‘vergognarmi’ come molti chiedono – ha dichiarato – Non vendo mascherine al triplo del prezzo, non fabbrico finta amuchina, faccio l’editore di giornali e tv di qualità, che assicurano al Paese la giusta e libera informazione in un momento difficile come questo. Per farlo – incredibile segreto – ho bisogno della pubblicità. Non ho chiuso un programma televisivo, né uno solo dei miei giornali. Sento su di me la responsabilità quotidiana di migliaia di posti di lavoro. C’è da mettere le mani nel fango? Ce le metto volentieri. Il video che è uscito era una riunione di spogliatoio. Non doveva essere pubblicato. E nello spogliatoio per motivare si dicono anche cose che possono sembrare discutibili. Mi scuso per le persone citate. Avevo bisogno di dare fiducia per tentare di raggiungere l’obiettivo. E l’obiettivo è salvare le aziende e salvare i lavoratori che le costruiscono tutti i giorni. Perché ci sarà anche un ‘dopo’ questi giorni orrendi e non vorrei che questo ‘dopo’ fosse ancora peggio di oggi. Se ce la faremo, ce la dovremo fare tutti assieme. Questo è sempre stato il mio obiettivo: salvare tutti i posti di lavoro. Devo usare metodi ‘poco educati’? Devo essere diretto nella comunicazione? Me ne prendo la responsabilità. Come quando sono andato quasi un mese fa ospite dalla Gruber – unica volta in Tv su La7 – per dire che andava chiuso il Paese per salvarlo. Anche lì giù critiche e distinguo. Mi dispiace, dico e faccio quello che penso perché domani ci sia ancora terra da coltivare e da mangiare per tutti. Questo è il mio compito di imprenditore e di editore che non ha altro interesse che questo, che non ha mai interferito con il libero lavoro delle proprie testate e tv, facendo della loro autonomia il suo unico credo”.

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