Paolo Bonolis torna a pungere Mediaset. Qualche giorno fa, il conduttore si era mostrato perplesso dinanzi alla scelta dell’azienda di […]
Paolo Bonolis torna a pungere Mediaset. Qualche giorno fa, il conduttore si era mostrato perplesso dinanzi alla scelta dell’azienda di mandare in onda le repliche della stagione in corso di “Avanti Un Altro” pur essendo in possesso delle nuove puntate già registrate.
Bonolis torna sulla questione durante una diretta Instagram con l’attore Edoardo Leo nel corso della quale si mostra polemico anche riguardo alla scelta di riproporre l’ultima edizione di “Ciao Darwin” il sabato sera contro “Il meglio di Viva Raiplay” di e con Fiorello.
“Il perché lo abbiano fatto non l’ho capito, non me l’ha spiegato nessuno anche perché sono irrintracciabili – svela Bonolis a Edoardo Leo – Sono comunque repliche di questa stessa edizione ma credo che alla fine della fiera sia un problema di carattere economico. L’altra cosa che non ho capito (e credo che anch’essa sia figlia di una logica economica) è quella di andare in onda contemporaneamente alla trasmissione di Rosario su RaiUno. Che è una scelta in questo periodo abbastanza sbagliata perché sono due fenomeni di divertimento e di alleggerimento che potevano mandare in giorni differenti in modo che ci fossero due possibilità e non di scegliere dove appoggiare la propria attenzione. Però che ce devo fà?”
Quindi Bonolis lancia la freccia finale: “Il senso della vita? No, non torna. A meno che non mi muovo a Mediaset e vado in Rai. E questo potrebbe accadere… Non siamo proprietari delle televisioni ed ognuno ha preso la propria strada. Io tutto sommato mi diverto anche molto nella leggerezza senza ipocrisia, quasi fanciullesca, di ‘Ciao Darwin’ e ‘Avanti un Altro’ che portiamo in scena. Io e Luca ci divertiamo a desacralizzare ciò che stupidamente è stato reso sacro”.
Bonolis non è d’accordo con la scelta di rendere monotematici i palinsesti delle tv di scelta parlando solo di coronavirus. “Magari faccio polemiche, ma credo che sia eccessivo tutto questo – sentenzia – Abbiamo già a disposizione sette telegiornali importanti, forse otto. C’è bisogno che anche ogni caspita di programma continui con questo martellamento costante, questo bollettino di guerra con ‘sto contatore di gente guarita, gente che non ce l’ha fatta… Diventa una pressione tale che finisci per non sopportarla più psicologicamente”.