Non c’è pace per Barbara D’Urso. Dopo Sgarbi che ieri sera si è fatto perdonare con un mazzo di rose […]
Non c’è pace per Barbara D’Urso. Dopo Sgarbi che ieri sera si è fatto perdonare con un mazzo di rose per lo scontro di una settimana fa (LEGGI QUI), un altro Vittorio dichiara guerra alla conduttrice. Si tratta di Feltri che ieri sera è stato invitato a “Live – Non è la D’Urso” per un faccia a faccia con Asia Argento. La figlia del re dell’horror ha commentato la condanna per stupro inflitta a Harvey Wenstein e si è confrontata con chi in passato si è scagliato contro di lei. Tra questi anche il direttore di “Libero”.
Feltri è parso subito infastidito e ha esordito lamentandosi delle “voci che si sovrapponevano” e che gli avrebbero “impedito di afferrare il filo del discorso”. La discussione si è fatta subito incandescente.
Feltri: “Io riconosco alla signora Argento il merito di aver fatto venir fuori tutto questo casino. Io non ho definito la signora Argento ‘prostituta’. Non mi permetterei mai”
Argento: “Sì, l’ha fatto. Ce l’ho scritto qua perché l’ho querelata”
Feltri: “Senta, io non l’ho mai interrotta. Vabbè, me ne vado”
D’Urso: “Già te ne vai? Sono passati cinque minuti”
Feltri: “Ma sì! Se non mi fate parlare, io me ne vado. Cosa sto a fare qui? Il buffone?”
Argento: “Sì, è quello che lei è”
D’Urso: “Siediti e replica. Basta dire ad Asia di farti parlare. Siediti un attimo, per favore”
Feltri: “Dille di stare zitta, se no come faccio a replicare? Già mi fate stare un’ora ad aspettare come un co***one là fuori. Poi non mi fate intervenire”
D’Urso: “Asia per favore, fai replicare Feltri? Se no come al solito si alza e se ne va. Non dire parolacce, ti prego”
Feltri: “No, adesso io dico solo parolacce. E anche qualche bestemmia”
D’Urso: “Lo fai apposta per me? Ti sto antipatica stasera?”
Feltri: “Ti restituisco i dispetti che mi fate. Mi invitate alle 22.15…”
D’Urso: “Ma che colpa ne ho io? Fai un dispetto a chi ti ha convocato alle 22.15, non a me perché non faccio parte della segreteria”
Feltri: “Spero che la segreteria dipenda da te perché se no cosa te ne fai di una segreteria così?”
D’Urso: “Io non ho nessuno alle mie dipendenze. Puoi parlare”
Argento: “Sono muta”
Feltri: “Ecco…se per tre minuti non mi rompete le pal*e mi fate una cortesia. Allora, io rispetto moltissimo la signora Asia e mi piace anche. Stasera poi la vedo sul teleschermo gigante. Non ho mai avuto intenzione di offenderla e non ho detto che è una prostituta. Ho detto che una donna che accetta di fare del sesso con qualcuno per trarne un vantaggio, questa come la vuoi definire? Ma non penso che sia il caso della signora Asia Argento. Oggi dopo aver assistito a tutto quello che è accaduto, devo dire che la signora ha avuto il merito di aver scoperchiato un pentolone dove c’era di tutto. Per cui se lei si è offesa per qualcosa che ho detto, me ne scuso. Non ce l’ho con lei. Assolutamente. Mi pare però che in giurisprudenza quando si accusa qualcuno, bisogna fornire delle prove”.
Argento: “Quindi quando lei mi ha chiamato prostituta, quali prove aveva? L’ha detto di me, è stato registrato. Io non ricevuto nessun favore dal signor Weinstein. Se lei si sentiva così innocente, perché il suo avvocato ha offerto del denaro al mio in modo che ritirassi la querela nei suoi confronti?”
Feltri: “Io non ho offerto del denaro a nessuno. Lei non mi può accusare di questo. Chiami il mio avvocato, io non ne so niente di questa cosa. Anche perché non mi occupo di queste quisquiglie. Sono venuto qui questa sera solo perché me l’ha chiesto la signora D’Urso. Altrimenti non sarei neanche venuto”.
Spenti i riflettori, Feltri si è scagliato contro Barbara D’Urso via Twitter: “Barbara D’Urso mi ha teso un agguato per santificare Asia Argento – ha cinguettato – Il suo programma è un canile. Non solo mi ha impedito di parlare, ma le sue segretarie, come le chiama lei, mi hanno trascinato nello studio dove non volevo andare fiutando lo schifo. Scemo io (…) Se dovessi scegliere tra la D’Urso e il virus scarterei lei (…) Dicono che la D’Urso sia un mostro sacro della tv. Mostro non dubito, sulla sua sacralità non ci giurerei”.
