Sgarbi dalla D'Urso con le rose ma non si scusa: "Berlusconi mi disse che a Mediaset sei la più brava" - Perizona Magazine

Sgarbi dalla D’Urso con le rose ma non si scusa: “Berlusconi mi disse che a Mediaset sei la più brava”

Daniela Vitello

Sgarbi dalla D’Urso con le rose ma non si scusa: “Berlusconi mi disse che a Mediaset sei la più brava”

| 02/03/2020

Placido e cortese. Così è apparso ieri sera, a “Live – Non è la D’Urso”, Vittorio Sgarbi in occasione dell’attesissimo […]

Placido e cortese. Così è apparso ieri sera, a “Live – Non è la D’Urso”, Vittorio Sgarbi in occasione dell’attesissimo confronto con Barbara D’Urso ad una settimana dalla clamorosa lite esplosa tra loro  in diretta. Il critico d’arte ha lasciato a casa la rabbia e si è presentato in studio con un mazzo di rose rosse.

“Grazie per le rose”, ha detto la conduttrice. “Sono rosse, non vanno bene – ha ironizzato Sgarbi – Perché le rose rosse sono legate a rapporti amorosi e potrebbero creare un equivoco. Potevo portarle bianche”. Quindi il critico d’arte, più che chiedere scusa per quanto accaduto sette giorni fa, ha avviato un lungo monologo sul concetto di “raccomandazione” insistendo sul fatto che alla base del loro scontro ci sia un grosso equivoco.

“Non devo dire niente – ha spiegato – Avevo pensato, e non l’hanno accolto, di fare una discussione tra me e te sul concetto di raccomandazione che è quello su cui è nato l’equivoco. Di fatto la raccomandazione può essere anche nobile e giusta. Ad esempio io, andando in televisione, ho raccomandato Elenoire Casalegno ma non ho fatto altro che farla vedere. La raccomandazione non è legata per forza ad un fatto negativo. C’è stato un equivoco nella nostra interpretazione. Berlusconi mi ha raccomandato te dicendomi che sei brava. Io che cosa avrei potuto fare per te? Non è che posso darti qualche cosa. Nel raccomandare qualcosa a me non c’è altro che una lode. Per il resto che dobbiamo dire? Non possiamo far nascere uno scontro quando io ospite vengo cacciato da te perché dico una parola che tu hai equivocato. Non c’è la materia proprio. Abbiamo fatto una cosa divertente, ne hanno parlato molto, abbiamo reso allegra una parte di umanità mentre in giro si parlava solo di Coronavirus. Non c’era nessuna polemica. È straordinario che sia accaduto qualcosa di così violento sul niente. Tu hai dato a me del cafone e non c’era materia. Mi hai detto ‘vai via’ ed ero un tuo ospite. Un ospite non si può cacciare. Quindi forse aspetto anch’io delle rose che però non prenderei perché non mi lamento di nulla. La cosa più sbagliata che potevo fare era andarmene. Mi dispiace per la tua amarezza ma è stato un grande equivoco. Ho capito che magari tu eri turbata dal fatto di essere senza pubblico in studio, come anche oggi. Mi dispiace di aver turbato la tua anima. Berlusconi mi ha detto mille volte che sei bravissima, che sei la più brava tra quelli che lavorano per Mediaset. Raccomandare una cosa buona non è giusto, è doveroso”.

“Accetto le rose e comprendo la tua interessante descrizione della parola ‘raccomandata’ per quanto riguarda me – ha replicato la D’Urso – Ma permettimi di dire che l’accezione popolare è diversa, ha un significato ben preciso. Uno potrebbe dire ‘io sottolineo la bravura e la bellezza di Barbara D’Urso’ e non ‘raccomando’. Io sono andata via di casa a 18 anni combattendo la raccomandazione e lottando per la meritocrazia. E’ un mio problema! L’ho insegnata ai miei figli che hanno un loro lavoro, un loro cognome che si distacca totalmente dal mio. I miei figli sono cresciuti col fermo proposito di non essere mai raccomandati. La parola ‘raccomandazione’ mi ferisce quando si parla di me. Ecco perché ho reagito in quel modo. Tu hai reagito in maniera molto violenta verbalmente e questo l’ho trovato scomodo, brutto, antipatico. Sei andato avanti in maniera molto forte e violenta nei confronti di una donna. Secondo me un uomo intelligente e colto come te deve essere sempre gentile. Io ti invito proprio perché amo la tua intelligenza e la tua cultura. Sono rimasta molto male. Accetto le rose, non ho ricevuto le tue scuse ma questa è una forma di scusa e va bene così”.

“La donna merita tutte le scuse. La parola ‘raccomandare’ in Dante è altissima”, ha sottolineato Sgarbi. “Per quanto riguarda me e i miei figli no. Abbiamo due visioni diverse”, ha sentenziato la mattatrice di Canale 5. “Non penso in alcun modo che tu sia stata raccomandata da qualcuno. Ti raccomandi da sola”, ha precisato il critico d’arte. “Appunto. Quello che faccio da quando ho 18 anni. Capisci perché ti avrei dato tanti calci nel cu*o? Detto col sorriso”, ha chiosato la padrona di casa.

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