Selvaggia Lucarelli choc: "Ho abortito, più di una volta. Salvini, usa me per la tua propaganda" - Perizona Magazine

Selvaggia Lucarelli choc: “Ho abortito, più di una volta. Salvini, usa me per la tua propaganda”

Daniela Vitello

Selvaggia Lucarelli choc: “Ho abortito, più di una volta. Salvini, usa me per la tua propaganda”

| 20/02/2020

“Abbiamo avuto segnalazione che alcune donne, né di Roma né di Milano, si sono presentate per la sesta volta al […]

“Abbiamo avuto segnalazione che alcune donne, né di Roma né di Milano, si sono presentate per la sesta volta al pronto soccorso di Milano per l’interruzione di gravidanza. Non è compito mio né dello Stato dare lezioni di morale, è giusto che sia la donna a scegliere per sé e per la sua vita, ma non puoi arrivare a prendere il pronto soccorso come la soluzione a uno stile di vita incivile”. Così parlava Matteo Salvini a proposito delle interruzioni volontarie di gravidanza durante la manifestazione del Carroccio “Roma torna capitale”. Una dichiarazione quella dell’ex ministro dell’Interno che ha sollevato un vespaio di polemiche.

A rispondere a Salvini dalle colonne del sito “Tpi” è Selvaggia Lucarelli.

“Ho abortito. Volontariamente. Più di una volta. Due o cinquanta, sono fatti miei, e in realtà anche quello che nella vita ho deciso di fare del mio corpo erano fatti miei, finché ho sentito che non lo erano più – scrive la giornalista – Cioè quando Salvini, come sua abitudine, ha parlato di ciò che non sa, con l’unico e consueto scopo di usare qualcuno per colpire qualcun altro. In questo caso le donne, e già che c’era le donne straniere, perché lui nel colpire i soggetti più deboli ha una mira intrepida, che sa quasi di eroico”.

“Potrei controbattere che i pronto soccorso sono intasati da italiani, circa 30 milioni l’anno, e che nel 75 per cento dei casi sono italiani che potevano curarsi a casa – prosegue – Le sale d’aspetto degli ospedali sono affollate di persone con un raffreddore indesiderato, più che con una gravidanza indesiderata. Magari la maggior parte dei malati immaginari sono pure uomini, quegli uomini che per un prurito sospetto sulla caviglia rivedono l’asse ereditario. Potrei controbattere che solo un fesso può pensare che per abortire ci si metta in fila al pronto soccorso come per le gastroenteriti o le bruciature da ferro da stiro. Potrei controbattere che ci sono straniere che vanno educate alla contraccezione, è vero, ma di solito, a meno che le straniere non siano meduse e si riproducano in remoto, ci sono uomini stranieri che fanno la loro parte”.

“Usa me, Salvini – aggiunge – Sono donna. Sono italiana. Dillo a me che ho uno stile di vita incivile. Vieni a farmi la morale o a insegnarmi cosa debba fare della mia vita e del mio corpo. Spiegami, magari, anche come mi debba sentire, come e se mi possa auto-assolvere, spiegami i miei peccati. Spiegameli mentre stringi il rosario della Beata Vergine Maria, mentre accarezzi i bambini dal palco di Bibbiano, mentre ti fai portavoce della Madonna di Medjugorje. Mentre ti trasfiguri e noi peccatori ci soffiamo il naso nelle tue vesti candide. Non ti aspettare però che piagnucoli, che ti parli di quanto sia doloroso abortire. Di cosa significhi emotivamente, del perché sia successo e del perché sia successo più di una volta. Questi, perdona il lirismo, restano ca*zi miei”.

“Potrei raccontarti di aver fatto file in un giorno di inverno in un padiglione squallido, di cosa sia la pillola abortiva e di cosa succeda se non funziona come dovrebbe – conclude – Potrei raccontarti di una ragazza che piangeva in un letto d’ospedale e di una che ha preso veloce la sua borsa ed è scappata via sollevata. Di me che ho sofferto o che sono stata fredda, senza mai dimenticare, qualunque fosse il mio stato emotivo, che stavo decidendo per me, che stavo decidendo io, che nessuno poteva e doveva farlo al posto mio. Usa me, Salvini, se proprio vuoi giudicare. Me che non sono una straniera magari buttata sulla strada da qualcuno, me che ho potuto studiare, che non vengo dalla cultura dei dieci figli come benedizione e che ho avuto una vita facile. Usa me, per la tua propaganda, se hai coraggio. Giudica il mio stile di vita. Io non giudicherò il tuo. Giudico il tuo stile nel fare politica. Che è quello- sempre- di chi ogni giorno prova a rosicchiare qualcosa dei diritti fondamentali di tutti noi. E tutto questo, purtroppo, è tanto tragico, quanto chirurgico. Come un aborto”.

CLICCA QUI E SEGUICI SU INSTAGRAM

Copyright © 2024

Editore: Livesicilia.it Srl - Via della Libertà, 56 – 90143 Palermo Tel: 0916119635 P.IVA: 05808650823
Livesicilia.it Srl è iscritta al Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC) con il numero 19965