E’ scontro a distanza tra J-Ax e Matteo Salvini. A cominciare è il rapper che in un’intervista rilasciata al “Corriere […]
E’ scontro a distanza tra J-Ax e Matteo Salvini. A cominciare è il rapper che in un’intervista rilasciata al “Corriere della Sera” ha dichiarato di sognare per suo figlio Nicolas “un mondo senza guerra e senza inquinamento. E senza Salvini”.
“Sono deluso da chi crea un allarme che non c’è – ha proseguito il cantante – prendendo gli immigrati come capro espiatorio per qualsiasi cosa. O da chi passa la vita a trovare il modo per impedire che altri siano felici per assecondare la sua chiusura mentale. Quando ero ragazzino le cose che oggi si sentono sugli immigrati venivano dette contro i meridionali. A volte mi dicono: facile per te che vivi in un attico dorato lontano dai problemi della gente comune. Ma io abito a Milano in una zona popolare, dove l’80% della popolazione è straniera. Giro sicuro per le strade e sono tutti gentili”.
Immediata la replica del vicepremier che, rilanciando un articolo dedicato alle esternazioni del rapper, ha cinguettato: “A J-Ax un doppio bacione”.
Ma non è finita qui. Perché J-Ax ha ringraziato per il “doppio bacione” punzecchiando Salvini sui “49 milioni rubati dalla Lega”. “Grazie per i baci, ma preferirei che restituissi i 49 milioni di euro che la Lega ha rubato agli italiani. Bacini spalmati di crema al cioccolato”, ha twittato.
Ieri sera, poi, in una lunga diretta, il ministro dell’Interno è tornato sull’argomento citando l’ex Articolo 31, vecchio sostenitore del Movimento 5 Stelle, oggi al Governo con la Lega. “Buon anno anche a J-Ax, buon anno anche a questo splendido cantante che per i miei gusti musicali se la gioca con De Andrè, con Battisti, Dalla, con Guccini, con Vasco, coi Dire Straits, con i Pink Floyd, coi Queen”, ha ironizzato.
Per poi aggiungere: “C’è anche J-Ax – con Gemitaiz e quegli altri fenomeni – che ha detto ‘Spero che mio figlio cresca in un mondo senza Salvini’. Siamo tutti di passaggio su questa Terra e spero che il passaggio sia ancora prolungato per quello che mi riguarda, perché di cose buone da fare ce ne sono ancora tante, però io non riesco a voler male a nessuno. Non so perché, invece, alcuni di sinistra hanno questo rancore, questa gelosia, questa invidia sociale, questa cattiveria, si dicono buoni e invece sono i primi a volere il male degli altri”.
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