Ieri sera, in apertura della seconda puntata de “L’Intervista”, Maurizio Costanzo ha mandato in onda le immagini esclusive dell’arresto di Fabrizio Corona.
Il conduttore ha intervistato l’ex re dei paparazzi lo scorso luglio, prima che finisse nuovamente in manette per intestazione fittizia di beni.
Ecco gli stralci salienti dell’intervista rilasciata da Corona:
Le foto di nudo in carcere uscite su giornali
“Sono il simbolo dell’autodistruzione. Non ho nemici. Il più grande nemico di me stesso sono io. Son il principe che sposa delle cause. Ho mostrato le condizioni in cui vivono migliaia di detenuti, che ho ritenuto ingiuste perché non rispettano i codici. Non era una foto di vanità, ma volevo andare contro il sistema per un principio mio giusto espresso in maniera sbagliata. Mi sono preso le mie responsabilità”.
Il carcere e la pena
“Io non ho mai pianto in carcere. Il giorno in cui piangerò e ammetterò di aver pianto, forse sarò veramente un uomo. In carcere ero un fenomeno d’attrazione, firmavo autografi, scrivevo lettere, regalavo magliette. In quel periodo buio non ho mai pensato di togliermi la vita. Io non ho vissuto la vita commettendo delitti o cercando di guadagnare soldi violando la legge. Io sono sempre stato un grande lavoratore”.
Il dolore in galera
“Quando mi sono caduti i denti è stato il momento più doloroso di tutta la mia detenzione. Ho una placca che copre tutti i denti persi in galera. E’ una storia di cui preferisco non parlare. Mi fa ricordare un’esperienza drammatica. Mi dà un punto di riferimento, ricordo quello che ho passato. Sono sistemi ed equilibri precari. Se torno in galera, non posso permettermi di parlare”.
Il padre Vittorio
“Non sono mai andato sulla tomba di mio padre perchè sono troppo grandi i sensi di colpa che ho. Sono ancora molto sbagliato, ancora non sono pronto a dirgli che sono cambiato. Quando riuscirò ad andare a trovare mio padre, vorrà dire che sarò diventato un uomo perbene, un uomo migliore”.
Mamma Gabriella, una donna coraggiosa
“Da mesi ho interrotto ogni rapporto con lei perchè fondamentalmente scappo dai giudizi. Mi sto rendendo conto di aver ripreso una vita sbagliata, ma credo di essere ancora in tempo per cambiare”.
La storia con Belen
“E’ stata una storia bellissima della mia vita ma penso che oggi non è più la Belen di prima. Siamo stati contaminati dal mondo a cui apparteniamo adesso, noi non ragioniamo più con le nostre teste, con la nostra anima, ma ragioniamo col personaggio che rappresentiamo. Come non esiste più Fabrizio, non esiste più Maria Belen”.
Carlos, il piccolo eroe
“Non sono stato un buon padre. Non sono stato presente nei momenti in cui dovevo essere presente. I figli sono l’unica cosa che ti rimane per sempre, per tutta la vita. Adesso vedo regolarmente Carlos. Oggi lui è un bambino veramente speciale. Ha quasi 14 anni, ma è come se ne avesse 30. Lui ti analizza le cose, ti fa un ragionamento, ti fa la morale. Conosce a memoria le mie disavventure. Quando sono tornato, mi ha abbracciato e ha detto: ‘Papà ora ci penso io a te’. Ha sempre avuto una grande maturità, è merito delle nonne e del percorso di vita che ha fatto. Se non lo chiamo per un giorno, preso dalla mia vita frenetica, mi rimprovera”.
I vizi e la vita adrenalinica
“Quei vizi di cui ho fatto mea culpa nella prima intervista con te li ho smessi totalmente anche perchè sono in affidamento terapeutico col Sert. Da giovanissimo ho incominciato ad uscire nella “Milano da bere”, già a 16 anni frequentavo tutte le discoteche, ero un bel ragazzo, ricercato da tutti, figlio di Vittorio Corona che a quel tempo era il direttore del giornale di moda più importante d’Italia, avevo facile accesso a una vita che era incredibile. E incominciano i primi divertimenti, le prime serate, le donne, gli eccessi. Io ho fatto una vita talmente folle e adrenalinica che non riuscivo a uscirne. Se sto un giorno che non mi squilla il telefono o non ho nulla da fare, mi viene un’ansia pazzesca. Rifuggo dalla solitudine, mi circondo di una crew, di persone che stanno con me tutto il tempo”.