“E’ la storia di un regalo”, annuncia Maria De Filippi a “C’è posta per te”. Il cadeau destinato da Lisa alla sorella Simona, due ragazze unite da un triste destino, è niente poco di meno che Patrick Dempsey, l’ex dottor Derek Shepherd di “Grey’s Anatomy”.
La conduttrice fa gli onori di casa e presenta Lisa: “C’è una canzone di Ligabue che recita ‘Niente Paura’. Quando io l’ho conosciuta, lei mi ha detto ‘Io posso dire Niente Paura grazie a mia sorella Simona. Lei è la mia famiglia, io nella vita ho solo lei. I loro genitori muoiono entrambi nel giro di 6 mesi e loro rimangono sole. Lei mi ha detto ‘La mia famiglia, prima del 2013, era una famiglia normalissima. Anzi una famiglia fortunata. Una madre e un padre che si volevano un gran bene, entrambi lavoravano, poi c’ero io e c’era mia sorella’”.
Il primo che si ammala, nel 2009, è il padre che dopo due anni sembra riprendersi. Poi tocca alla madre che muore dopo un’operazione. Sei mesi dopo scompare anche il padre.
“A quel punto il mio mondo è stato completamente stravolto…– racconta Lisa in una lettera – Se io sono sopravvissuta a quel periodo e se io ho ricominciato a guardare il mondo in modo positivo è grazie a lei. Mia sorella mi ha protetto durante la malattia di mamma e di papà. Mi ha protetto dopo, facendo le veci di mamma e papà. Sono qui per dirle grazie e che l’amo”.
Patrick Dempsey, che era stato già ospite nel 2014 di “C’è posta per te”, è accanto a Lisa perché è l’attore preferito di Simona e perché è molto sensibile a questo tema avendo fondato un’associazione per aiutare le persone affette da cancro chiamata “The Patrick Dempsey Centre for cancer hope & Healing”.
Dempsey attende Simona in studio con un fiore tra le mani e poi balla con lei un dolcissimo lento. “Un ballo per renderti la ragazza più invidiata d’Italia”, spiega Lisa.
“L’universo si porta dentro tanto mistero e tante lacrime. Lacrime che noi due non smettiamo di piangere – dice commossa la ragazza – I nostri genitori sono volati lassù entrambi nello stesso anno, a pochi mesi di distanza. Una storia che, se non mi appartenesse, direi che ha dell’incredibile. E, se non avessi te, direi che sarebbe insopportabile…Apparteniamo alla costellazione delle figlie rimaste orfane troppo presto ma vedrai che un giorno, piano piano, torneremo a vivere leggere come quando c’erano i nostri genitori”.
