Tony Sperandeo, 70 anni compiuti lo scorso maggio, vorrebbe scrollarsi di dosso la fama del “cattivo”, ovvero il personaggio che di solito è chiamato a interpretare nei film di mafia. L’attore palermitano si è più volte detto stufo delle stesse pellicole a tema Cosa nostra. Eppure ci è ricascato ed è tornato ad indossare i panni di un boss nel film “Una preghiera per Giuda” per la regia di Massimo Paolucci.
“Non voglio essere usato per rappresentare sempre e solo la mafia”
“Se mi chiamano lo faccio – spiega in un’intervista al quotidiano “La Repubblica” – ma non voglio essere usato per rappresentare sempre e solo la mafia. Vorrei dare alla mia terra un’immagine bella e pulita, senza la macchia della mafia. Mi piacerebbe fare anche ruoli diversi e opposti, come il poliziotto. Sarà colpa della mia faccia da cattivo (…) Ho in mente di dirigere un film in cui faccio sì il mafioso, padre però di un avvocato che si batte per la cultura della legalità”.
“Presto mi vedrete interpretare Totò Riina alle prese con uno psicologo”
“Dico solo che se fossi andato in America a 35 anni me li sarei bevuti tutti questi attori americani – sentenzia Tony Sperandeo – Che ruolo avrei voluto fare? Buscetta ne ‘Il traditore’ di Marco Bellocchio. Favino è un attore straordinario, ma me la sarei cavata benissimo anch’io. Presto mi vedrete interpretare Totò Riina alle prese con uno psicologo ne ‘La rieducazione’”.
“I più fragili, come il tredicenne di Palermo che si è tolto la vita, vanno aiutati”
L’attore palermitano sarebbe d’accordo con l’idea di introdurre lo psicologo nelle scuole. “I più fragili, come il tredicenne di Palermo che si è tolto la vita, vanno aiutati – afferma – I bulli spesso sono figli di genitori che non sanno comunicare ed educare. Mio figlio è omosessuale, l’ho accettato così com’è. Avrò la faccia da cattivo, ma dentro sono buono”. Tony Sperandeo ha due figli Tony Jr. e Priscilla nati dal suo matrimonio con Rita, morta suicida.
Tony Jr.: “Quando ho detto a papà di essere omosessuale”
Tony Jr. raccontò il suo coming out con il padre a “Oggi è un altro giorno”: “Dal momento in cui ho preso consapevolezza della mia natura, ho sempre pensato che non dovevo nascondermi e ho dato a lui il tempo di metabolizzare la realtà dei fatti. Mi son detto: ‘Quando sarà pronto, verrà lui da me a parlarmi’. E così è stato. E’ stato molto accogliente, da quel momento non c’è stato alcun tipo di tabù. In realtà, non c’è mai stato”. “Se tu sei gay e io sono tuo padre, che fa t’ammazzo? Io lo accetto volentieri perché ti voglio bene. Sei il mio sangue – gli fece eco Tony Sperandeo – Qual è il problema?”.
