Sono tante le domande che accompagnano l’apertura del testamento di Silvio Berlusconi scomparso lo scorso 12 giugno all’età di 86 anni. Le ultime volontà del Cavaliere sono affidate a tre appunti, recanti tutti l’intestazione Villa San Martino, la residenza di Arcore dove dal 2020 viveva anche Marta Fascina, “quasi moglie” del leader azzurro. Il primo documento è datato 2 ottobre 2006, il secondo 5 ottobre 2020 e il terzo datato 19 gennaio 2022, già ribattezzato dai maligni “allegato Fascina” e consegnato a mano, secondo quanto ricostruisce il quotidiano “La Repubblica”, dall’ultima compagna di Silvio Berlusconi al notaio Roveda alla vigilia dell’apertura del testamento alla presenza di due testimoni.
Il contenuto dei tre appunti
Nel primo appunto datato 2006, Silvio Berlusconi pensa ai suoi cinque figli e consegna il futuro della Fininvest a Marina e a Pier Silvio. Nel secondo risalente al 2020 ribadisce quanto detto nel 2006 e manifesta la volontà di lasciare 100mila euro all’adorato fratello Paolo. Il terzo è quello sul quale si è focalizzata l’attenzione della stampa. Il 19 gennaio 2022 Silvio Berlusconi comunica ai figli che sta per recarsi all’ospedale San Raffaele di Milano per l’ennesimo ricovero. “Se non dovessi tornare – scrive – vi prego di prendere atto di quanto segue: dalle vostre eredità di tutti i miei beni dovreste riservare queste donazioni a 1) Paolo Berlusconi: euro 100 milioni 2) Marta Fascina: euro 100 milioni 3) Marcello Dell’Utri: 30 milioni, per il bene che gli ho voluto e per quello che loro hanno voluto a me”.
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Perchè Luigi Berlusconi non è citato nel terzo appunto?
Curiosamente, il Cavaliere cita Marina, Pier Silvio, Eleonora e Barbara e dimentica di nominare il suo ultimogenito Luigi. Semplice svista o gesto voluto? In tanti si chiedono se tale “dimenticanza” solleverà il piccolo da casa dall’obbligo di riservare una parte della propria eredità allo zio, oltre che alla compagna e all’amico storico del padre. Quest’ultimo ha accolto con commozione la notizia di essere stato incluso nel testamento di Silvio Berlusconi.
La busta non sigillata consegnata da Marta Fascina al notaio nella villa di Arcore
Secondo quanto riporta “La Repubblica”, il terzo appunto sarebbe stato consegnato due giorni fa da Marta Fascina al notaio Roveda, nella villa di Arcore, alla presenza della guardia del corpo e della segretaria, ma non dei legali dei figli, Luca Fossati e Carlo Rimini. Ad Arcore, ricostruisce l’atto del notaio Roveda, “la signora Marta Fascina, alla presenza di testimoni, mi consegna una busta non sigillata recante la scritta ‘Ai miei figli’ e la firma ‘S Berlusconi'”.
Il notaio Roveda: “Non posso dire niente, né oggi, né domani, né mai”
Nella busta si trova un foglio di carta intestata composto da due facciate “scritto con inchiostro nero, apparentemente da un’unica persona” che, si specifica, Fascina “ritiene essere il testamento olografo del signor Silvio Berlusconi e che mi chiede di pubblicare”. Impossibile, strappare una dichiarazione al notaio Roveda che, intercettato dai giornalisti nei giorni scorsi, ha fatto sapere: “Non posso dire niente, né oggi, né domani, né mai”.