Teo Teocoli compie 80 anni e racconta la sua vita e la sua carriera in un’intervista a “Il Giorno”. Il comico, attore e conduttore televisivo racconta come festeggerà la ricorrenza: “In un locale dell’Ortica con un po’ di amici. Quelli che stanno ancora bene, non siamo in molti. Mi faranno cantare come al solito. Ci ritroviamo in allegria, nello spirito del Derby. Esperienza che mi pare di un altro livello rispetto a quello che si vede passare oggi. Parliamo di un posto dove c’erano dei grandissimi talenti comici e poi magari passava pure Amália Rodrigues a cantare. Mica poco”. “Come vivo questo compleanno? Mi spaventava molto – confessa – Qui a Milano quando devi dire se uno è in grado o meno di fare una cosa, si ripete sempre ‘l’ha minga ottant’ann…’. Lo diceva anche Jannacci. Oggi invece mi scopro tranquillo”.
Una vita sul palco e quell’imitazione di Adriano Celentano che lo ha reso celebre. “Quella è una benedizione che si è trasformata col tempo in una maledizione – dice – Rimani bloccato nella maschera. Avrò fatto seimila spettacoli, ogni volta imitando Celentano. Il contrario credo non sia mai successo. Ma era lui quello sotto i riflettori. Comunque ci siamo aiutati spesso, c’è stato in tante cose belle. E anche in un paio di casini”.
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Teo Teocoli compie 80 anni e ricorda gli anni d’oro con Adriano Celentano
A proposito di Adriano Celentano con il quale ha svelato di non sentirsi più, Teo Teocoli aggiunge: “Quando non gli andava di fare qualcosa diceva agli impresari di proporla a me. È stato così con il Festival di Napoli, un disastro. Ma anche con Hair dove avevo un bellissimo ruolo, trasgressivo, ma furono tre anni di lavoro durissimo. E poi non mi permise di registrare Nessuno mi può giudicare. Lui l’aveva rifiutato, non gli piaceva. Ma quel giorno io ero insieme a Miki Del Prete, l’autore della canzone, che provò a farmela registrare negli studi della Phonogram in piazza Cavour”. “La incisi di notte, venne benissimo. Ma Adriano la sentì e disse che voleva che non se ne facesse nulla – svela Teo Teocoli – che quella canzone non avrebbe venduto neanche un disco. Peccato che divenne il simbolo di quegli anni… I Vergottini, fratelli parrucchieri, fecero poi il resto. Perché anche il caschetto di Caterina fece storia. Mi sa che però io mi sarei tagliato i capelli in maniera diversa”.
Degli anni d’oro ricorda le conquiste e di se stesso dice: “Ero bello, alto, ballavo bene. E poi quando una mi piaceva andavo dritto, mi dimenticavo di tutto il resto. Le donne sono state una malattia, numeri esagerati. Per fortuna ne sono guarito, piano piano, tanto tempo fa. Se no ero ancora qui a ottant’anni in giro a cercar compagnia, per così dire”.

“Cosa mi auguro? Vorrei che mia moglie e le mie figlie fossero a posto”
Oggi a 80 anni Teo Teocoli si ritrova a fare un bilancio della sua carriera. “Cinema quasi zero. Tanta tv, tantissimo teatro. Sto bene, lavoro, sono da 65 anni sul palcoscenico. Boldi ne durava un paio. Aveva sempre qualche dolore”. L’amico più caro? “Guido Nicheli, il Dogui. Fu il primo a portarmi in Spagna, a Cadaqués, da Dalì. Poi a Ibiza e lì mi sono innamorato del posto. Ci vado ormai da una cinquantina d’anni, ho la mia ‘finca’, non vedo il mare ma so che è lì, basta che arrivo in cima alla collinetta con la moto. Le discoteche non mi interessano più, solo calette e ristorantini”. E su Dalì rivela: “Piacevo a Gala, sua moglie. Ma quello era un luogo di matti veri, quelli belli. Il segretario se ne andava in giro con una specie di tigre in miniatura sulla spalla. Si beveva solo Campari, una cosa così. Dalì mi fece entrare nel suo studio, cosa piuttosto difficile. Ricordo appesa al muro la foto di una donna nuda a cosce aperte, di fianco a queste tele su cui disegnava degli elefanti con le gambette”.
“Cosa mi auguro per i prossimi ottant’anni? Vorrei che mia moglie e le mie figlie fossero a posto. Per il resto sono sereno. Forse perché ho vissuto una cosa che mi ha colpito molto. C’era mio suocero a letto in coma, non sentiva più nulla. Quando mi sono avvicinato per salutarlo gli ho detto ‘Ciao Vittorio, sono Teo’ e lui ha sorriso. Non so come sia stato possibile ma è successo. E aveva l’espressione di uno che sta andando in un posto bello”, conclude.