Sindaco di Terni nella bufera per le frasi sessiste

“Un uomo normale guarda il bel c*lo di un’altra donna e ci prova”, bufera sul sindaco di Terni

Germana Bevilacqua

“Un uomo normale guarda il bel c*lo di un’altra donna e ci prova”, bufera sul sindaco di Terni

| 23/01/2024
“Un uomo normale guarda il bel c*lo di un’altra donna e ci prova”, bufera sul sindaco di Terni

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Il sindaco di Terni Stefano Bandecchi si è reso protagonista di un turpiloquio sessista nel corso di una seduta del suo consiglio comunale. L’argomento era delicato, la discussione era su un atto proposto dalle minoranze sulla violenza di genere, presentata dalla consigliera Cinzia Fabrizi (FdI). Il primo cittadino si era reso già protagonista di un episodio simile lo scorso novembre, quando sull’argomento ha dichiarato “chi non ha mai tradito la fidanzata non è normale”. Ora il sindaco di Terni torna a far parlare di sé durante una seduta dedicata alla violenza di genere. Stefano Bandecchi è “scoppiato” dopo l’intervento della consigliera Cinzia Fabrizi che ha rimarcato i contenuti di una discussa intervista rilasciata dal sindaco a una testata online.

Stefano Bandecchi (Foto Facebook)

“Offendetevi quanto ca**o volete, ma questa è la mia idea”

Il primo cittadino ha alzato i toni replicando: “È vero che l’Italia è piena di imbecilli e io capisco che per qualcuno sia un problema capire le mie parole che rivendico tutte, una per una”. Poi si è lasciato andare a un turpiloquio: “Un uomo normale guarda il bel c*lo di un’altra donna e forse ci prova anche. Poi se ci riesce, se la tr*mba anche. Se poi non ci riesce, invece torna a casa. Ora, offendetevi quanto ca**o volete, ma questa è la mia idea. Ora dovete decidere se votare un emendamento sulla violenza di genere oppure no. Io penso quello che mi pare”. Stefano Bandecchi si è pronunciato contro un emendamento sulla violenza di genere proposto dalle minoranze.

Stefano Bandecchi (Foto video)

Josè Maria Kenny: “Lei sindaco non può dire, qui, ciò che vuole”

All’attacco tutte le opposizioni, in particolare il consigliere Josè Maria Kenny, esponente di una coalizione di centrosinistra che ha risposto: “Lei sindaco può pensare ciò che vuole ma non può dire, qui, ciò che vuole. Vergognatevi”. A quel punto è scappato anche qualche insulto fuori dai microfoni mentre tutti i consiglieri hanno lasciato l’aula, tranne quelli del partito del sindaco. Il consigliere Pd Pierluigi Spinelli ha preso la parola per stigmatizzare l’accaduto e ha annunciato che il suo gruppo avrebbe lasciato l’aula. “Dopo le gravi esternazioni del sindaco – ha dichiarato – non partecipiamo ai lavori, sono dichiarazioni inaccettabili e lo dico con educazione”.

Le donne del partito del primo cittadino lo hanno difeso: “Noi non ci sentiamo offese”. Al termine della seduta gli esponenti del partito del sindaco, hanno approvato l’atto sulla violenza di genere, ma con le modifiche stabilite dalla maggioranza.

Pubblicato il 23/01/2024 13:28

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