Scegliere il nome per il proprio figlio dovrebbe essere uno dei momenti più belli per un genitore. E’ una scelta che condizionerà in un modo o in un altro la vita del nascituro e che spesso ha per i genitori un significato affettivo profondo. In Italia, in particolare al Sud, è ancora viva la tradizione di scegliere il nome del nonno per il primogenito maschio, al fine di garantire la continuità della famiglia. Nel resto del mondo, invece, sembra sia diventato un dilemma difficile da risolvere tanto che è nata la figura della “baby namer”. Si tratta di una professionista che trova il nome “su misura” per il bebè in arrivo al posto di genitori indecisi. La più famosa è Taylor Humphrey, una donna di 34 anni che vive in California. L’intuizione è nata nel 2015 quando l’Influencer ha creato un blog “What’s in a Baby Name”. Poi il successo planetario grazie anche a TikTok dove conta 70mila follower. Nel corso di un’intervista al “The Guardian” ha dichiarato: “Ho sempre amato i nomi perché amo in primis le parole, le forme e i suoni che producono. Sul mio telefono ho appuntato una lista di 163 nomi per un bambino che non è ancora nato”.
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Il tariffario va dai 1.500 ai 30mila dollari
Il prezzo del servizio? Da capogiro. La consulenza può arrivare a costare fino a 30mila dollari. Il tariffario è però alla portata di tutti e va dai 1.500 ai 30mila dollari. Il servizio comprende video e libri che raccontano la storia del nome dato al bambino e un supporto durante la gravidanza e il post-partum. C’è anche un servizio più economico da 350 euro con l’invio di un elenco dei 15 nomi papabili e qualche suggerimento su quelli già presi in considerazione della famiglia. Le prestazioni dell’influencer si rivolgono sia a celebrità, influencer, atleti, politici, dirigenti che a persone comuni. “Le nostre scelte, anche i nomi che scegliamo per i nostri bambini, hanno un significato cosmico – si legge sul suo sito -. Le piccole persone che creiamo, il modo in cui le cresciamo e le plasmiamo, è il dono che facciamo al futuro. Cosa scegliete di far nascere? Quale eredità stai offrendo ai nostri discendenti?”. “Le persone non vedono più i nomi come un ostacolo – spiega Taylor Humphrey nell’intervista al “The Guardian – se prima decidevano di chiamare un figlio con un nome considerato serio perché impauriti dalle possibilità lavorative future, ora sono molto più fantasiose”.
“Il mio compito è fornire supporto spirituale, emotivo e fisico ai miei clienti”
L’influencer ha provato a spiegare l’utilità del suo lavoro. “Nell’era odierna dei social media, l’unicità è fondamentale – continua l’influencer – Il tuo nome è il tuo destino. È la tua identità. Il tuo marchio. È la prima impressione che le persone avranno di te. Penso che i genitori stiano finalmente riconoscendo che la scelta del nome può davvero dettare il corso della vita dei loro figli”. “Il mio lavoro è profondo e ricco di sfumature, – aggiunge la 34enne americana in un’altra intervista a “People”. – Il mio compito è fornire supporto spirituale, emotivo e fisico ai miei clienti, mentre stanno per diventare genitori. Offro sì competenza sul nome, ma mi concentro anche sul supporto alla mamma in attesa per riportarla al suo luogo interiore di saggezza e intuizione. Ho costruito la mia attività sulla premessa che i genitori conoscono già la risposta giusta; a volte hanno solo bisogno di un po’ di guida per ricordare e accedere alla conoscenza che già esiste dentro di loro”.