Roberto D'Agostino: "Dagospia è una portineria elettronica"

“Dagospia è una portineria elettronica. Spese legali? Ho pagato un paio di milioni”

Germana Bevilacqua

“Dagospia è una portineria elettronica. Spese legali? Ho pagato un paio di milioni”

| 14/07/2023
“Dagospia è una portineria elettronica. Spese legali? Ho pagato un paio di milioni”

4' DI LETTURA

Roberto D’Agostino è il fondatore del portale di gossip e notizie “Dagospia“. Il giornalista concede una rara intervista al settimanale “Gente” dove svela alcuni segreti del suo sito aperto 23 anni fa, il 23 maggio 2000. “Dagospia” vanta ogni giorno 5 milioni di pagine lette e offre notizie di gossip e alta finanza. Tra i suoi scoop più clamorosi, la separazione tra Francesco Totti e Ilary Blasi, quella tra Paolo Bonolis e Sonia Bruganelli e l’ipotesi secondo cui il “legato” scritto a mano da Silvio Berlusconi che assegna 100 milioni di euro a Marta Fascina potrebbe essere impugnato. La mente di tutto è proprio lui, Roberto D’agostino, affiancato da una piccola redazione: il vicedirettore Riccardo Panzetta, Francesco Persili, Alessandro Berrettoni, Federica Macagnone, Luca D’Ammando, Ascanio Moccia e Gregorio Manni, oltre a collaboratori e informatori.

Roberto D’Agostino (Foto da video)

Roberto Dagospia: “Non stacco mai, passo la mia vita al telefono”

Qual è il segreto di cotanto successo? “Trovare un lavoro che ti piace e io l’ho fatto. Non stacco mai, passo la mia vita al telefono, come adesso. Siamo tutti orfani del portiere sotto casa che ci raccontava che quello non pagava le cambiali, quello aveva le corna, quell’altro andava con i maschietti… Io ho sempre detto che Dagospia è una portineria elettronica, non è niente di che. Il 20 per cento del traffico viene dall’estero: chiunque va fuori poi ha bisogno di avere le radici nel suo Paese e viene da noi. Qui si sente come a casa, gli raccontiamo la storiella, l’indovinello, la curiosità”, svela. “Dagospia” nasce attraverso un percorso che il fondatore definisce “tortuoso”. “Quello che si dice una eterogenesi dei fini – spiega – tu punti verso un obiettivo, e invece la vita non è dritta, ti porta da un’altra parte. Ho iniziato in banca con 16 mensilità, poi sono passato a scrivere di musica su Lotta Continua, a fare la radio, la tv, altri giornali, da Panorama a L’Espresso. Ma dopo quasi 30 anni mi ero rotto le scatole di sentirmi dire cosa dovevo fare da gente che ne sapeva meno di me. Per un anno ho cercato un finanziatore, nessuno nell’ambiente voleva rischiare qualcosa, Paolo Mieli diceva che Internet era una moda momentanea, come il borsello. Così il mio sito me lo sono aperto da solo. Non c’era Google, non c’erano i social: giravo con dei bigliettini con su scritto il mio indirizzo Web, arrivarci era difficile”.
CLICCA E SEGUICI SU FACEBOOK

Roberto D’Agostino (Foto da video)

“Della separazione Totti-Blasi a Roma lo sapevano tutti, ma nessun giornale lo diceva”

Dagospiamescola gossip e finanza. “Il gossip ce l’avevo tra le mani da sempre. La finanza venne da sola: mi contattarono subito per darmi soffiate. Capii che questo sito serviva più agli altri che a me. Così ripresi a studiare, cominciai a leggere Il Sole 24 Ore tutti i giorni, mi informai su tutto. Non bisogna mai smettere di essere curiosi. La tecnologia ci ha dato tantissime chance e io le ho prese. Mi sono fatto fare un algoritmo che dopo un minuto che ho caricato un articolo mi dice chi lo vede, quanto piace, qual è il suo traffico. Ma mica sono speciale, l’algoritmo ce l’hanno tutti”, aggiunge. Sulla separazione di Francesco Totti e Ilary Blasi dice: “A Roma lo sapevano tutti, ma nessun giornale lo diceva, non volevano rischiare di perdere copie. Io me ne sono fregato. Sapevo che avevano fatto una litigata fantastica. Poi hanno smentito, ci hanno insultato. Ma il tempo è galantuomo”. Il “New York Times” ha definito “Dagospia” il sito più affidabile del gossip italiano: “Beh, caspita sì. Io alla fine riesco sempre a fregare quelli che hanno redazioni di 40 giornalisti. C’è sempre un modo”. E precisa: “Non è solo prendere la notizia dall’agenzia e scriverla. Bisogna trovare il linguaggio giusto, le conoscenze che ti raccontino la storia. Io poi uso tantissime foto, perché solo guardando la faccia di qualcuno abbiamo un’idea di quello che potrebbe fare. Questo lavoro mi dà una tale soddisfazione che mi ripaga di tutto: le telefonate, i casini, le querele, le cause continue”.

Roberto D’Agostino (Foto da video)

In spese legali ha speso un paio di milioni di euro

Un mestiere non privo di rischi e di querele: “Ne ho perso il conto. Ricordo che solo nel primo mese del sito ne ricevetti cinque. Ma datevi una calmata”. In spese legali ha speso un paio di milioni. “Un giornalista che non ha le spalle coperte non può fare un sito così – ammette – Se hai un editore e un portafoglio dietro il discorso cambia. Ecco perché in tanti anni nessuno ha fatto Dagospia: devi saperlo fare, ma devi anche essere coperto. Io ho vissuto gli Anni 80 a Roma, andavo a due o tre cene a sera: conoscevo tutti, e sapevo gli affari di tutti. In quegli anni Roma era un salotto dopo l’altro, una festa dopo l’altra. Il concetto di ‘Cafonal’ è nato guardando la realtà. Alle feste dei socialisti seguirono quelle di Silvio Berlusconi, il perfetto burino del nord che si fa corrompere da Roma. Che anni pazzeschi”. Roberto D’Agostino ammette infine di essersi potuto permettere tutto questo anche grazie alla moglie. “Grazie al cielo non avevo problemi di affitto con mia moglie Anna che aveva casa e altre possibilità economiche. A me del conto corrente e delle cose materiali non mi è mai fregato niente”.


Pubblicato il 14/07/2023 19:04

Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI

Copyright © 2024

Editore: Livesicilia.it Srl - Via della Libertà, 56 – 90143 Palermo Tel: 0916119635 P.IVA: 05808650823
Livesicilia.it Srl è iscritta al Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC) con il numero 19965