Sedie lanciate in aria, bicchieri infranti, mazze utilizzate per devastare l’arredamento e ospiti senza vestiti, coperti solo da tovaglie, che fuggono da una sontuosa residenza di campagna lontano da sguardi curiosi. Ciò che potrebbe sembrare una scena tratta da un film di basso livello è in realtà il “finale” di una serata andata male in un club esclusivo di Sutri, vicino Viterbo. Come riporta “Il Messaggero”, questo episodio è sfociato in un procedimento legale per tre individui. Due uomini e una donna saranno processati con l’accusa di violenza, minacce e furto, avendo rovinato una serata che doveva essere “unica”. All’origine del gesto sembra esserci una disputa finanziaria.
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Il gestore è stato ferito con un colpo di mazza e un pugno

I fatti risalgono all’1 maggio 2021. La bagarre è esplosa durante una festa organizzata in una villa della Tuscia adibita a luogo di incontro per scambisti. Nelle intenzioni, avrebbe dovuto essere un’occasione per stare in intimità e socializzare ma soprattutto per lasciarsi alle spalle l’emergenza sanitaria legata al Covid. Mentre gli ospiti si godevano la serata scambiandosi effusioni sui divanetti rigorosamente in pelle, tre individui (una coppia e un loro amico, ndr) hanno iniziato a creare scompiglio lanciando bicchieri e alzando la voce. L’atmosfera si è surriscaldata ancora di più quando in scena è entrata una mazza da golf. Al posto di baci e carezze roventi, sono volati frammenti di vetro e pezzi di plastica. Il proprietario del club è stato ferito con un colpo di mazza e un pugno. Nel pandemonio che ne è seguito, gli ospiti si sono fatti prendere dal panico e, nonostante fossero completamente nudi, hanno guadagnato rapidamente l’uscita per sfuggire alla furia dei tre.

“Dicevano che gli dovevo 400mila euro ma non era affatto vero”

Sembra che il trio abbia causato il trambusto a causa di una contesa economica. Uno di loro, in precedenza, aveva collaborato con il titolare nella gestione di un altro club a Roma e riteneva gli fossero dovuti dei soldi. Prima di dileguarsi, hanno sottratto 4mila euro dal registratore di cassa. “Mi hanno minacciato, picchiato e hanno spaccato tutto quello che hanno trovato – ha dichiarato il titolare, un 55enne originario di Santa Maria Capua Vetere – Quando sono arrivati i carabinieri hanno raccontato che c’era stata una rissa. Ma io ho detto subito che non era andata così. Dicevano che gli dovevo 400mila euro ma non era affatto vero. Durante la quarantena avevo subaffittato da loro un locale per le serate scambiste (…) Mi hanno rovinato la reputazione, dicevano a tutta la mia cerchia che gli dovevo dei soldi. Hanno parlato di questo anche con i soci del club mentre erano nel locale nudi e molti li ho persi”.