Che fine ha fatto Randi Ingerman? La splendida modella e attrice nata a Filadelfia sbarcò in Italia nel 1995 e conquistò tutti dopo essere apparsa in un uno spot della vodka Keglevich. La sua vita è stata segnata da una serie di gravi lutti familiari: dalla perdita del padre morto negli Stati Uniti per un errore medico ai due aborti, dalla morte della nipotina di 9 mesi, figlia di suo fratello, alla scomparsa dello stesso fratello per overdose di antidepressivi.
“Sono consapevole di soffrire di disturbi mentali e non ho remore ad ammetterlo”
Oggi Randi Ingerman ha 55 anni, fa la consulente nel settore della cosmetica, vive ancora in Italia dove approdò negli anni ’90 per amore di Luca Bestetti (il loro matrimonio durò dal 2001 al 2004, ndr) anche se ha lasciato Milano ed è ospite di alcuni amici sul lago. “Faccio i conti da tempo con crisi epilettiche e depressione, ma la malattia non mi abbatte — racconta in un’intervista al “Corriere della Sera” — E, soprattutto, non mi vergogno di dire che ho bisogno di aiuto. Mi curo, certo, ma non mi sento una malata. Sono consapevole di soffrire di disturbi mentali e non ho remore ad ammetterlo. E’ il primo passo per venirne fuori, come ha dimostrato Fedez, che ringrazio per essersi messo a nudo”.
“Ho cominciato a frequentare gli psicologi da bambina, dopo la separazione dei miei”
Randi Ingerman torna indietro con la memoria alla sua prima crisi epilettica: “Nel 2007, quando morì mio fratello. Mi ritrovai a terra, svenuta, non sapevo che cosa mi stesse accadendo. Poi, mentre stavo lavorando a un reality tv, accadde lo stesso. È stato allora che mi sono decisa ad approfondire”. A questo si aggiunge la depressione. “Ho cominciato a frequentare gli psicologi da bambina, dopo la separazione dei miei – svela – E anche oggi ci faccio i conti, perché trovare la cura giusta che non faccia entrare in conflitto i farmaci è difficile”.
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“Sei mesi fa non volevo saperne più degli uomini, poi un’amica mi ha presentato Marco”
“Purtroppo c’è una percentuale di persone resistenti ai farmaci per l’epilessia e io sono una di queste – confida Randi Ingerman – Inoltre certe medicine mi buttavano troppo giù. Per essere sintetici: da otto anni cerco la cura che fa per me. Nel frattempo, riscontro benefici assumendo olio di canapa e praticando la psicoterapia. Ma, soprattutto, cerco un benessere mentale e fisico attraverso l’esercizio, la vita sana, la dieta”. Randi Ingerman è legata a Marco, un uomo di 39 anni. “Sei mesi fa non volevo saperne più degli uomini – racconta – poi un’amica me lo ha presentato con un affettuoso inganno: ‘ha 48 anni’, mi ha detto. All’inizio pensavo che non avremmo retto, invece oggi Marco è una presenza preziosa. È stato lui, tre settimane fa, a soccorrermi in una crisi”.