Prima di togliersi la vita aveva scritto a Maria De Filippi ma la lettera non è mai pervenuta alla conduttrice Mediaset. A raccontare la storia di Donatella Hodo, una 27enne di origine albanese morta suicida nel carcere di Montorio cinque mesi fa, è il “Corriere della Sera”. La giovane si è uccisa nella sua cella, nella notte tra il 1° e il 2 agosto 2022, inalando gas da un fornelletto. Ma molti mesi prima aveva lanciato un disperato appello alla moglie di Maurizio Costanzo nella speranza che la conduttrice la invitasse a “C’è posta per te” regalandole una seconda possibilità.
Il motivo per cui si trovava in carcere
Come riporta il “Corsera”, la ragazza era in carcere “per qualche furto e rapina di modica entità”. La lettera scritta il 10 ottobre del 2020, durante la sua reclusione, è ritornata al suo indirizzo di casa a Verona e non è stata mai consegnata a Maria De Filippi. Probabilmente la giovane aveva sbagliato l’indirizzo di destinazione. A scovarla tra i suoi oggetti, dopo la sua morte, è stato il padre.
“Non ho avuto la forza di reagire e mi sono buttata nella droga”
“Montorio, Verona. Ciao Maria, ti scrivo questa lettera per raccontarti la mia storia e per chiederti aiuto – si legge nella missiva pubblicata dal “Corriere della Sera” – Ho appena compiuto 26 anni, sono di origini albanesi ma sono cresciuta in Italia. Ora purtroppo mi trovo nel carcere di Montorio, sono finita qui perché ho avuto un’infanzia e un’adolescenza difficili con tanti problemi, non ho avuto la forza di reagire e mi sono buttata nella droga”.
“Voglio ricominciare e lasciarmi tutto alle spalle”
“Maria ti prego, ti chiedo di aiutarmi, voglio uscire fuori da tutta questa situazione, voglio smettere con la droga, voglio finire con il carcere, ma ho bisogno di qualcuno che mi dia una possibilità. Ho 26 anni, ho ancora una vita davanti, voglio sistemarmi, avere un futuro, riprendere i rapporti con la mia meravigliosa famiglia. Oggi ho la voglia, il coraggio di voler cambiare, voglio ricominciare e lasciarmi tutto alle spalle, ho bisogno di un aiuto, di trovare un lavoro. Voglio vedere gli occhi di mia madre piangere nel vedermi realizzata e non perché sta soffrendo per colpa mia”.
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“Ogni giorno, ogni ora, mi chiedo dove sia mio figlio”
Nella lettera, Donatella Hodo faceva anche riferimento al figlio che le era stato portato via quando aveva 21 anni: “Nessuno mi stava aiutando, così mi hanno rimessa in carcere e portato via il piccolo. Volevo morire… perché non mi hanno mandata in comunità con il mio piccolo angelo, perché invece mi hanno spezzato il cuore così? Ogni giorno, ora, mi chiedo dov’è, come sta, di che colore sono i suoi occhi e mi sento in colpa per non aver potuto fare niente per lui… non potrò mai dimenticare, mai”.
L’appello a Maria De Filippi: “Ti prego, dammi una possibilità”
Nel finale, l’appello alla De Filippi: “Maria, te lo chiedo con il cuore in mano, se hai qualche possibilità di aiutarmi a scontare fuori dal carcere, poi starà a me dimostrare che ce la voglio fare. Io ti chiedo di aiutarmi, di darmi una possibilità, so fare tante cose e soprattutto ho ritrovato la voglia di vivere, di recuperare gli anni persi, voglio smetterla di distruggermi con le mie mani. Ora ti saluto, ti mando un abbraccio e aspetto la tua risposta con tutto il cuore”. Una risposta che non è arrivata perché la missiva non è mai giunta a destinazione. Leggerla oggi è un vero pugno allo stomaco.