Ieri Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, aveva in programma un concerto ad Augusta, in provincia di Siracusa. Ma l’arrivo in Sicilia non è stato piacevole per via di alcuni disagi avuti una volta atterrato all’aeroporto Fontanarossa di Catania colpito da un incendio lo scorso 16 luglio. Il cantante toscano racconta la sua disavventura in una lettera inviata a “Dagospia”.
“Prima di noi, devono scendere i nostri bagagli in stiva”
“Stasera farò un concerto ad Augusta, in Sicilia, ma non è stato facile arrivare fin qui – esordisce Pupo – Siamo appena atterrati all’aeroporto di Catania, ma non ci consentono di scendere dall’aereo. Qui c’è il caos. L’assistente di bordo ci avverte che, prima di noi, devono scendere i nostri bagagli in stiva. Le valigie prima dei passeggeri, una cosa mai vista. Queste ultime saranno sistemate sotto l’aeroplano e noi, passeggeri, dovremo riconoscerle e, di conseguenza, ritirarle. È passata più di mezz’ora e siamo ancora in aereo. Qualcuno comincia ad innervosirsi. La hostess ITA è gentilissima, ma fa fatica a far digerire, in particolare ai tanti turisti stranieri presenti, le conseguenze del disagio (sarebbe meglio dire disastro) che in questo periodo ha colpito lo scalo siciliano di Fontanarossa”.
“Volevo cantare ma avrei potuto rischiare il linciaggio”
“Io sto mantenendo la calma e, addirittura, sarei tentato di prendere il microfono di bordo e fare una sorta di anteprima del concerto di stasera – aggiunge – magari cantando ironicamente ‘Su di noi, nemmeno una nuvola’. Provo ad accennare una nota ma, un signore francese che mi siede accanto e che non sa chi ca*zo sono, mi fulmina con uno sguardo minaccioso ed io mi blocco. Meglio così. Avrei potuto rischiare il linciaggio. Benvenuti in Sicilia. Benvenuti in Italia”.
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Pupo sul palco con la figlia Clara
Alla fine, Pupo è riuscito ad esibirsi – come da programma – ad Augusta (dove era stato l’ultima volta 33 anni fa, ndr.), a piazza Castello, nell’ambito del cartellone “Augusta d’estate”. Insieme a lui, sul palco, la terzogenita Clara, l’unica tra le sue figlie ad aver seguito le sue orme. “Sarà la depositaria del mio repertorio musicale. È la più piccola, quella che va monitorata, con meno struttura (…) È dotata di un senso della libertà e della autonomia più sviluppato delle sorelle”, ha detto Pupo in un’intervista a “Chi”.