Pilota assume funghi allucinogeni e tenta di spegnere i motori

Pilota assume funghi allucinogeni e tenta di spegnere i motori ad alta quota

Germana Bevilacqua

Pilota assume funghi allucinogeni e tenta di spegnere i motori ad alta quota

| 09/12/2023
Pilota assume funghi allucinogeni e tenta di spegnere i motori ad alta quota

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Il gesto di un pilota dell’Alaska Airlines poteva causare una strage. Lo scorso ottobre Joseph Emerson, 44 anni, ha tentato di spegnere i motori di un aereo passeggeri durante il volo diretto da Everett a San Francisco. L’uomo non era in sé in quanto, come da lui stesso dichiarato durante il processo, aveva consumato funghi allucinogeni circa 48 ore prima del decollo. Il pilota è stato incriminato dal tribunale dell’Oregon con numerosi capi d’imputazione, per la precisione ben 84. Il peggio è stato evitato grazie all’intervenuto tempestivo dell’equipaggio che è riuscito a fermare il pilota e a calmare i passeggeri.

Gli avvocati: “Il capitano pensava di essere in un sogno”

L’aereo ha dovuto effettuare un atterraggio di emergenza a Portland, in Oregon. Le conseguenze del gesto dell’uomo potevano essere catastrofiche ma nonostante tutto il grand jury ha scelto di non procedere per tentato omicidio. Di certo la sua intemperanza avrebbe potuto mettere a repentaglio la vita dei passeggeri, ma l’avvocato di Joseph Emerson è riuscito a dimostrare che non c’era alcun intento criminale, né la volontà di uccidere. In una nota diffusa dalla CNN, i legali del pilota hanno dichiarato: “Il capitano pensava di essere in un sogno”.  I capi di accusa di cui dovrà rispondere l’uomo sono 84 in totale: 83 per “pericolo sconsiderato” calcolato per ogni persona a bordo dell’aereo al momento dell’incidente e un altro per aver messo in pericolo un aereo.
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“Non so se potrò mai più volare su un aereo”

Il pilota ha confessato subito di aver consumato funghi allucinogeni aggiungendo un particolare e cioè che mentre era al comando dell’aereo credeva invece di essere altrove e non fisicamente in cabina di pilotaggio. In un’intervista rilasciata al “New York Times”, l’uomo avrebbe detto di essere reduce da una forte depressione, dopo la morte di un caro amico nel 2018. Il pilota ha ammesso di stare attraversando un brutto periodo e di pensare continuamente alla morte. Non solo. Soffrirebbe anche di attacchi di panico che tenterebbe di contrastare con l’uso di stupefacenti assunti. La moglie del 44enne, sentita in aula durante il processo, lo ha difeso dichiarandosi certa che lui mai avrebbe fatto del male o messo intenzionalmente in pericolo qualcuno. In un’ultima dichiarazione affidata al “Times”, ha ammesso: “Non so se potrò mai più volare su un aereo”.

Pubblicato il 09/12/2023 09:39

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