Patty Pravo, al secolo Nicoletta Strambelli, si confessa in una lunga intervista rilasciata ad Aldo Cazzullo per il “Corriere della Sera”. La cantante oggi 74enne non ha ricordi della prima infanzia. Ricorda invece benissimo che aveva 10 anni quando fumò la sua prima sigaretta e da allora non ha mai smesso. “A 14 anni anziché a scuola sono stata a fare l’amore – racconta – Con chi non glielo dico. Ai nonni ho raccontato: ‘Sono stata a fare l’amore e mi è piaciuto molto, posso tornare a farlo oggi pomeriggio?’ (…) Mi hanno lasciata andare. Erano persone libere e mi hanno sempre fatto vivere libera”. La conversazione si sposta sulle droghe. “Le ho provate tutte – ammette – tranne la cocaina che mi fa schifo. Canne, anfetamine, acidi: non era robaccia come adesso, che ti ammazza. Fu il mio periodo rockettaro. Poi sono andata in America e ho smesso”.
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“Di matrimoni ne ho celebrati cinque; ma veri solo tre”
Anche la sua vita sentimentale è stata abbastanza avventurosa. “Di matrimoni ne ho celebrati cinque; ma veri solo tre – confessa – Il primo con Gordon Fagetter, batterista a Londra. Il secondo con Franco Baldieri, antiquario a Roma. Ci incontrammo e ci riconoscemmo. Passammo la notte insieme, e il mattino andammo in Campidoglio a chiedere i documenti per sposarci. Cavallina, la spia dei paparazzi, avvisò tutti: ‘C’è Patty Pravo che si sposa!’. Ero senza trucco, per fortuna sopra il pigiama avevo messo la pelliccia”. “Per me Riccardo Fogli lasciò i Pooh? Come dargli torto – prosegue – In realtà ho saputo solo dopo che il suo manager l’aveva costretto a scegliere: non avrei mai voluto che si separasse dagli altri. Ci sposammo in Scozia, con il rito celtico”.
Il ménage à trois con Paul Martinez e Paul Jeffrey
“Come finì? Ero a Londra per incidere un disco di Vangelis, quando incontrai Paul Martinez che suonava il basso, e Paul Jeffrey, alla chitarra – ricorda – Erano bellissimi, e ci amammo in tre. Gelosa non lo sono mai stata. C’era semmai una certa confusione. Aspettavo Martinez a Roma per partire insieme per un viaggio, quando mi dissero: ‘Qui sotto c’è un signore per lei con delle valigie bianche’. Una cosa cheap, che Martinez non avrebbe mai fatto. Infatti era Jeffrey: avevo sbagliato Paul. Il viaggio però riuscì lo stesso. Dei due ho sposato Martinez. Erano sempre loro a volersi sposare, e mi pareva brutto dire di no. Però in America andai con Jeffrey: scendemmo allo Chateau Marmont, a Los Angeles, e ci restammo un anno. Il problema sorse quando a San Francisco incontrai un altro musicista, Jack Johnson. Stracciai contratti miliardari con Jeffrey e lo lasciai lì. Ma venne fuori che le nozze con Baldieri non erano state annullate. L’avvocato mi tranquillizzò: la bigamia era punita; ma io sarei stata trigama. E la trigamia nel codice penale non è contemplata”.
“Un figlio? Non ne ho mai sentito la necessità”
“Ora sono felicemente sola – conclude – Se mi manca un figlio? Non ne ho mai sentito la necessità. E non ci ho mai pensato davvero, tranne che con Gordon, il mio primo marito. Eravamo in Giappone. Ci chiedemmo: ma mentre suoniamo chi lo guarda? Pensammo che avremmo potuto dondolarlo collegando la culla al pedale della batteria. Ma mentre lo dicevamo capimmo che non era il caso”.