Paolo Virzì furioso in occasione della prima del suo film “Un altro Ferragosto” al cinema Ambrosio di Torino. La pellicola firmata dal regista è il sequel del suo “Ferie d’agosto” uscito nel 1996 che raccontava la convivenza sull’isola di Ventotene, come vicini di casa, tra i Molino e i Mazzalupi, due gruppi di villeggianti molto diversi tra loro per idee politiche e preparazione culturale. Come racconta il quotidiano “La Stampa”, martedì 12 marzo, durante la proiezione del film, Paolo Virzì “prima si è lamentato del volume. Poi del vetro sporco della camera di proiezione. Infine ha abbandonato la sala prima ancora della fine del film e ha vergato sulla locandina un j’accuse al vetriolo: ‘Scusate tanto, evitate di venirlo a vedere qui’”.
Stando alla ricostruzione fornita dal quotidiano “La Stampa”, mentre “operava” con il pennarello sulla locandina, Paolo Virzi avrebbe detto ai presenti: “Credo che abbiate diritto al rimborso del biglietto. Magari ve lo vengo a ripresentare un’altra volta, perché sono stupito che a Torino possano proiettare in modo così scadente. Scusate davvero tanto”. E ancora: “L’Ambrosio era un cinema bellissimo, non so cosa sia successo”.
Il proprietario del cinema: “Mi è venuto anche addosso fisicamente”
Sergio Troiano, proprietario del cinema, si è detto offeso e sconcertato per l’accaduto. “Ora se ne occuperanno i miei legali – ha dichiarato a “La Stampa” – Da noi ‘Un altro Ferragosto’ non è più in programmazione in quanto Virzì ha invitato la casa di produzione 01 a togliermi il film. Mi è venuto anche addosso fisicamente: io non ho accettato la rissa perché sono un signore”. Insomma, tra i due non finisce qui. Il quotidiano torinese sottolinea inoltre che il regista conosce bene il cinema Ambrosio essendo anche stato direttore del Torino Film Festival. Anche l’edizione torinese del “Corriere della Sera” ha interpellato Sergio Troiano in merito a quanto accaduto martedì scorso nel suo cinema. “Da esercente che ha sempre creduto nel cinema italiano sono dispiaciuto – ha affermato – Negli ultimi mesi ho ospitato autori come Bellocchio, Cortellesi, Ramazzotti, Garrone e molti altri, e ognuno di loro potrà raccontarvi l’esperienza piacevole che ha vissuto con noi. La reazione di Virzì? Non è stato piacevole viverla, lo ammetto, ma da questo punto in poi, del merito potranno parlare solo i miei avvocati, perché ho intenzione di querelare il regista per diffamazione”.
CLICCA E SEGUICI SU FACEBOOK
“Nella mia sala c’erano 128 spettatori paganti, nessuno ha chiesto il rimborso del biglietto”
“Posso dire che d’accordo con la distribuzione ho smontato il film, come richiesto esplicitamente da Virzì – ha aggiunto il proprietario dell’Ambrosio – A tal proposito segnalo che alla serata con noi sono stati 128 gli spettatori paganti nella mia sala, circa cinque volte gli altri cinema torinesi. Se qualcosa è andato storto, ma non mi risulta, mi spiace soprattutto per loro. Ma nessuno ha chiesto il rimborso del biglietto. Li ringrazio anche per questo”. Circa un anno fa, Paolo Virzì si è separato dalla moglie, l’attrice Micaela Ramazzotti. I due si erano conosciuti nel 2008 sul set del film “Tutta la vita davanti”. Nel 2009, erano convolati a nozze a Livorno. Dalla loro unione sono nati Jacopo (2010) e Anna (2013). Paolo Virzì ha diretto l’ex consorte in “La prima cosa bella” e “La pazza gioia”. Nel 2018 si erano separati per poi tornare insieme qualche mese dopo. Circa un anno fa, la rottura definitiva.