Paola Turani e l'anoressia: "Mangiavo solo una mela al giorno"

Paola Turani e la lotta contro l’anoressia: “Mangiavo solo una mela al giorno”

Germana Bevilacqua

Paola Turani e la lotta contro l’anoressia: “Mangiavo solo una mela al giorno”

| 10/01/2024
Paola Turani e la lotta contro l’anoressia: “Mangiavo solo una mela al giorno”

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Paola Turani è un’influencer e una modella e in passato ha sofferto di una grave forma di anoressia dalla quale è riuscita a uscire. Adesso si schiera dalla parte di chi ancora combatte la sua stessa battaglia e definisce una “follia” il fatto che la nuova legge di Bilancio abbia azzerato il fondo per il contrasto ai Dca, Disturbi del Comportamento Alimentare. Il fondo da 25 milioni di euro previsto per il biennio 2023-2024 e destinato all’apertura di ambulatori per la cura dei disturbi alimentari, è stato cancellato. “È inammissibile se si pensa che i DCA sono la prima causa di morte tra i giovani (escludendo gli incidenti stradali). Verranno chiusi reparti, licenziati professionisti, con pazienti e le loro famiglie che si ritroveranno da soli ad affrontare situazioni difficili”, scrive in un lungo post-denuncia su Instagram accompagnato da alcuni suoi scatti del periodo in cui soffriva di questa malattia. L’influencer bergamasca, oggi madre di un bimbo, affida ai social, dove conta due milioni di followers, la sua confessione e la sua denuncia.

Paola Turani con il figlio (Foto Instagram)

“‘Non sei mai abbastanza magra per Parigi’ mi dicevano i miei agenti”

La modella racconta: “A vent’anni, in seguito ad una forte pressione psicologica e ad un meccanismo malato ho dovuto fare i conti con questa patologia. Ero finita intrappolata in un circolo vizioso pericolosissimo, innescato nella mia testa. Mi ero isolata da tutti, perché questo fa la malattia”. “Iniziai a mangiare di meno – racconta – a saltare i pasti, poi a non allenarmi più per paura di ‘ingrossare’, e infine a mangiare una mela al giorno”. In quel periodo la modella lavorava a Parigi: “‘Non sei mai abbastanza magra per Parigi’ mi dicevano i miei agenti. Era un ambiente tossico dal quale mi sono staccata solo dopo qualche anno, capendo che la mia vita contava molto di più di una stupida taglia. Se avessero voluto, mi avrebbero scelto anche con qualche chilo in più, ma soprattutto, che stare con amici e famiglia aveva un valore troppo alto per perderlo”.
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Paola Turani (Foto Instagram)

“E’ giusto parlarne, in un momento in cui, invece di andare avanti, sembra si stia tornando indietro”

La modella spiega come il meccanismo che si innesca a certi livelli sia difficile da spezzare e da gestire, soprattutto per una ragazza molto giovane. “Io amavo troppo il mio lavoro – aggiunge – ricordo che più dimagrivo e più i miei agenti erano soddisfatti, io lavoravo di più”. Paola Turani racconta di aver intrapreso un percorso molto complesso di auto-accettazione per raggiungere un equilibrio psico-fisico esteriore ed interiore. “Non so – conclude la modella nel post – se queste parole potranno aiutare qualcuno. Ma è giusto parlarne, in un momento in cui, invece di andare avanti, sembra si stia tornando indietro. Purtroppo”.


Pubblicato il 10/01/2024 17:28

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