“I miei genitori? Due persone borghesi, con un padre che ho amato molto, perché mi faceva tenerezza: c’era in lui qualcosa che non andava, poi ho capito che era depresso”. A parlare così in un’intervista al “Corriere della Sera” è Ornella Vanoni. La stessa cantante, oggi 88enne, ha ammesso in passato di aver sofferto di depressione.
“Mi conosco bene perché ho sofferto tanto”
“Strehler mi diceva che avevo i nervi fragili – racconta – Ma non ho mai pensato al suicidio: ero come quelle donne spettinate dei quadri antichi, sempre a un passo dalla follia. Mi sono ripresa da sola. Mi conosco bene perché ho sofferto tanto: è nel dolore che capisci, non nella felicità”.
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“Mi dissero che Gino Paoli era gay. E a lui che ero lesbica”
Ornella Vanoni rievoca il suo passato da adolescente borghese: “Non cercavo marito, ma non sapevo bene cosa fare. Avevo l’acne e la tisi. Poi è arrivato Giorgio (Strehler, ndr.). A 15 anni, a Santa Margherita Ligure. Lui era seduto al bar, era bellissimo: era l’amante di un’amica di mia mamma”. Lo rivide, anni dopo, al Piccolo. “Giorgio si è innamorato di me, mi ha dato dei libri e parlato della vita”, confessa. La conversazione si sposta su Gino Paoli: “Mi dissero che era gay. E a lui che ero lesbica – ricorda – Il periodo più malinconico? Quando sono andata via da Gino. E l’ultima storia”.
“Gli anni passano e ti accorgi che gli amici sono conoscenti”
Ornella Vanoni confessa di aver subito il fascino femminile: “Non ti piace la donna, ma la persona. Ci sono donne che hanno un’attrattiva. Attrazione consumata? Semi-consumata: le donne sono sempre più tra di loro. Siamo libere, ma paghiamo un prezzo alto”. Un esempio? “La solitudine: io sono una donna sola, ma per scelta. Passano gli anni e ti accorgi che gli amici sono conoscenti. Mi sono rotta il femore e solo Mario Lavezzi e Piero Salvatori sono venuti a trovarmi. E Stella Pende, la mia migliore amica. Sulla sorellanza ho delle riserve”.
“Marracash mi parlava di Elodie, ma aveva bisogno di una donna accudente”
“Il sess0? Conta moltissimo ma deve essere fatto bene, sennò diventa triste – aggiunge – A Montecarlo sono stata a letto con uno sceicco e il giorno dopo gli ho mandato fiori. E lui nulla, per questo trovo l’aneddoto spiritoso”. Invitata ad indicare una sua erede, la cantante risponde: “Ce ne sono di brave: Elisa, Giorgia, Emma. Ma devono tirare fuori l’emozione. Un collega? Marracash. Mi parlava di Elodie, ma aveva bisogno di una donna accudente. Tutti gli uomini ce l’hanno: sono lavati, stirati e coccolati dalle mogli”.