22 Marzo 2023, 14:23
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Nic Bello, inviato de “Le Iene”, si presta al rito del monologo e parla a cuore aperto delle sue paure e delle fragilità. Poche parole che raccontano la sua vita dopo la scomparsa dei genitori, morti a distanza di 4 anni l’uno dall’altra, quando la Iena era ancora giovanissima. “Da grande diventerò un regista famoso – esordisce – Questo è quello che mi ripetevo. Cosi mi sono trasferito a Los Angeles, dove la mia storia sarebbe diventata un film di successo. Ma ho fallito. Una notte, nella mia casa a West Hollywood ho avuto un attacco di panico. Il cuore ha iniziato a battere fortissimo. Ho pensato di morire. Peggio, di morire da solo. E arrivata un’ambulanza, e i paramedici mi han detto: ‘Non ha niente, torni a casa, altrimenti le addebitiamo 600 dollari per la chiamata’. Sono rimasto in mutande nel mezzo alla strada. Non mi sono mai sentito così fragile”.
Poi la dedica d’amore a quel che resta della sua famiglia: la sorella. “Per più di trent’anni non mi sono mai fermato, una corsa senza pace per fuggire dalla mia più grande paura: riconoscere di essere orfano – racconta – Il giorno in cui mio padre è morto, quattro anni dopo la morte di mia madre, è rimasto congelato dentro la mia pancia di adolescente. Ho scelto di non viverlo, per non soffrire. Tagliato tutte le emozioni, quelle brutte e quelle belle, ma la vita senza emozioni è come un film in bianco e nero. Ho una sorella che mi ha fatto da madre, da padre e ogni tanto anche da figlia, perché quando i tuoi non ci sono più devi spostare su chi resta la tua necessità di amare e di essere amato. Questo oggi l’ho capito, l’ho accettato. Resto un orfano ma sento di aver ritrovato i colori”.
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Nic Bello è uno degli inviati più originali de “Le Iene” e, prima di approdare nel famoso programma di Italia 1, lavorava già come artista e film maker. E’ molto riservato per quanto riguarda la sua vita privata ma la moglie Valentina è spesso presente nei suoi scatti su Instagram. Nato il 16 febbraio del 1981 a Torino, Nic Bello ha lavorato a lungo come direttore della fotografia. Poi ha iniziato a postare alcuni dei suoi video sulle piattaforme social ed è stato notato dalla redazione de “Le Iene” che lo ha scelto come inviato. A instillare in lui la passione per il cinema è stato il padre con cui fin da bambino ha realizzato alcuni cortometraggi. Con lui divideva tante passioni e la morte del genitore lo ha molto segnato. “Sei e sarai sempre vivo perché hai saputo influenzare tutti quelli che ti hanno conosciuto con il tuo immenso amore, la tua umiltà e il tuo valore. Vivi in me e in tutto ciò che faccio e attraverso la mia creatività io dialogo con te, ricordando i ‘filmini’ fatti insieme, i giochi e i disegni. Ti scrivo oggi dal mio primo studio che per onorare la tua educazione all’arte e alla creatività ho deciso di chiamare con il tuo soprannome: Dado”, ha scritto Nic Bello in un suo post sui social dedicato proprio al padre scomparso.
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22 Marzo 2023, 14:23