Il cinema italiano piange la scomparsa di Mauro Vestri, uno dei caratteristi più noti degli anni Settanta. L’attore, nato a Genova nel 1938, è stato trovato morto venerdì nella sua casa di Roma. Chi non lo ricorda nei panni del direttore Guidobaldo Maria Riccardelli nel film “Il secondo tragico Fantozzi”? Il ruolo dell’eccentrico cinefilo, che obbligava gli impiegati a noiosissime visioni di film d’essai, fra cui l’intramontabile Corazzata Kotiomkin, ha chiuso la sua carriera. Nel curriculum di Vestri figura anche un’apparizione nel 1975 in “Amici Miei” di Mario Monicelli.
Dietro la scomparsa dell’attore si celerebbe una storia di solitudine. A sospettarlo è la Procura di Roma che ha disposto l’autopsia sul corpo di Vestri. L’ipotesi è d’istigazione al suicidio. L’inchiesta muove dalle condizioni in cui è stato ritrovato l’uomo che sarebbe morto almeno una settimana prima. Vestri viveva da solo e, al momento del ritrovamento del cadavere, gli inquirenti si sono trovati davanti ad una situazione di apparente abbandono che lo avrebbe portato a togliersi la vita. I risultati dell’autopsia sono attesi per la fine di novembre.