Ieri Lucia Annunziata ha detto addio alla Rai. La giornalista si è congedata così dai telespettatori: “Noi finiamo oggi. Come sapete, è l’ultima puntata dopo 18 anni di trasmissione di Mezz’Ora in Più (…) E’ stato un onore ma soprattutto un divertimento tenervi impegnati e informati per tanti anni. Grazie a tutti, a presto”. Un mese fa, l’annuncio delle “dimissioni irrevocabili” attraverso una lettera inviata all’azienda di viale Mazzini in concomitanza con la nomina dei nuovi vertici.
“Non condivido nulla dell’operato dell’attuale governo”
“Arrivo a questa scelta senza nessuna lamentela personale: giudicherete voi, ora che ne avete la responsabilità, il lavoro che ho fatto in questi anni – ha scritto – Vi arrivo perché non condivido nulla dell’operato dell’attuale governo, né sui contenuti, né sui metodi. In particolare non condivido le modalità dell’intervento sulla Rai. Riconoscere questa distanza è da parte mia un atto di serietà nei confronti dell’azienda che vi apprestare a governare. Non ci sono le condizioni per una collaborazione dunque. E d’altra parte non intendo avviarmi sulla strada di una permanente conflittualità interna sul lavoro. Spero che queste righe vengano accolte con la stessa serietà da parte vostra”. “Giorgia Meloni nello stesso mese ha proposto il premierato e la riforma della Rai, perché quello che si punta a fare è l’Istituto Luce di un premier eletto in modo diretto”, ha poi aggiunto sul palco di Repubblica delle Idee a Bologna.
CLICCA E SEGUICI SU FACEBOOK
Roberto Sergio: “Parlare di epurazione in Rai mi sembra eccessivo”
Immediata la replica dell’amministratore delegato Roberto Sergio. “Credo di avere espresso giudizi positivi nei confronti di Lucia Annunziata, anche in vigilanza – ha dichiarato durante il Festival dell’innovazione organizzato da “Il Foglio” a Venezia – Avevo riconfermato il suo programma nella prossima stagione senza alcun tipo di censura, l’avevo rassicurata, anzi le avevo chiesto di riconfermare le sue puntate fino a giugno. Io non credo ci si possa considerare l’Istituto Luce. Parlare di epurazione francamente mi sembra eccessivo. Siamo un’azienda che aggiunge e non toglie e daremo voce a tutte le voci del paese. Ho sempre pensato si dovesse cambiare, aggiungere, ma mai epurare”.