Festival di Sanremo

Luca Jurman: “Annalisa mi ha deluso, Angelina Mango sopravvalutata”

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09 Febbraio 2024, 11:53

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Luca Jurman, vocal coach, produttore ed ex professore di canto di “Amici” ha detto la sua sulle canzoni in gara a Sanremo 2024 in un’intervista rilasciata a “Fanpage.it”. “Ho ascoltato canzoni dozzinali – ha esordito – non all’altezza di quello che il panorama internazionale richiede oggi. Non c’è una sola canzone che io possa definire una bella canzone sanremese destinata a rimanere nel tempo”.  Tutti bocciati per il vocal coach, che ha ribadito: “Non mi ha colpito nessuno. È più corretto dire che alcuni artisti mi hanno deluso di meno. Tra questi Diodato, anche se il brano è datato, Nek e Renga, anche se hanno fatto un’accoppiata che secondo me non funziona. Angelina Mango, anche se la trovo sopravvalutata, ho visto che ha fatto una performance decente, ma il brano…”.

Poi ha aggiunto: “Mi aspetto che i Big in gara portino a Sanremo brani pazzeschi, perché è il festival della canzone italiana. Hanno aperto l’evento dicendo: ‘Niente sarà più come prima’ e invece è stata una delusione totale. I brani di quest’anno, per certi versi, sono peggio di quelli dell’anno scorso. È un Sanremo che mi pare schiavizzato al mondo radiofonico e mainstream e allo streaming di Spotify e di YouTube”.
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Dargen D’Amico (Foto Instagram)

“Interpreti intonati che usano temi di sensibilità per uno scopo di ascolto personale”

“Da Sanremo ci aspettiamo canzoni che rimangano nella storia – ha spiegato Luca Jurman – apprezzate nel mondo, che diventino evergreen. Invece ci siamo trovati ad ascoltare interpreti magari intonati, ma con brani banali o che usano temi di sensibilità per farne uno scopo di ascolto personale. Questo non mi è piaciuto”. Il riferimento è alle dichiarazioni fatte nelle prime due serate da Dargen D’Amico che ha lanciato un appello per il cessate il fuoco a Gaza. “Un appello che avrebbe dovuto fare la Rai o Amadeus – ha sottolineato – non un Big in gara. Che poi tu lo voglia fare perché ci credi veramente…ma ci sono altri modi, non sfruttando la vetrina di Sanremo. Diventa controproducente. Torniamo a fare gli artisti e se si parla di alcuni temi, bisogna farlo con intelligenza, rispetto e discrezione e non per un tornaconto personale. Così, invece, sembra che lo sia, magari non lo è ma è quello che sembra. E questo non è mai un bene”.

Luca Jurman (Foto Instagram)

“Annalisa? Cosa dovrei pensare della performance di una che canta Fra Martino Campanaro?”

Tra i super favoriti alla vittoria finale figura Annalisa. “Cosa dovrei pensare della performance di una che canta Fra Martino Campanaro? – ha detto Luca Jurman a proposito della cantante – Non è più una ragazzina e dovrebbe fare cose di alto spessore artistico. Tutti decantano la voce di Annalisa, ma va a Sanremo con un brano dove ha un’ottava e mezza di estensione, una canzone che non le permette di dimostrare di essere una cantante. Mi ha deluso perché quella canzone la può cantare chiunque. Hai già fatto canzonette come ‘Bacia lei, bacia lui’. Quando hai l’occasione di andare a Sanremo, porta una ballad come si deve, dai uno schiaffo morale a tutti quanti, incluso me, fammi vedere che canti un brano che rimane evergreen. Non dico ‘Almeno tu nell’universo’, ma ormai hai quasi 40 anni, fammi sentire qualcosa che mi faccia dire: ‘Annalisa ha spaccato di brutto’”.

Annalisa (Foto da video)

“Alessandra Amoroso poteva fare veramente molto di più”

Tra le vecchie conoscenze di Luca Jurman c’è Alessandra Amoroso: “Su Alessandra sono talmente deluso. Questi ragazzi si sono fatti triturare. Cosa ti devo dire? Qui i fan mi si scateneranno contro ma io sono super partes, sono fan solo della musica e dell’arte, per questo ho sacrificato la mia vita, non sono fan delle persone. Alessandra si è trattenuta, è sempre melodiosa. Lei poteva fare veramente molto di più tecnicamente. Così è come vedere qualcuno che potrebbe essere ma non è. È un vorrei ma non posso. È un po’ la stessa cosa che vedo in Annalisa, ma anche nei The Kolors, Angelina Mango o Emma”.

Annalisa e Alessandra Amoroso (Foto ‘Tv Sorrisi e Canzoni’)

“Loredana Bertè è un’artista ma c’è sempre questo modo un po’ vittimistico di raccontarsi”

Su Loredana Bertè che si è classificata bene nella prime tre serate, Luca Jurman ha detto: “Parto col dire che Loredana è un’amica, amo il fatto che sia a Sanremo anche perché è un’artista veramente importante per la musica italiana, ha fatto canzoni molto belle con quel timbro graffiato. La performance mi è piaciuta meno. Era fuori intonazione. E poi è una canzone già sentita. C’è sempre questo modo un po’ vittimistico di raccontarsi, ma ci sono artisti della sua generazione che, rispetto a lei, se la passano veramente molto male. Lei è strafortunata”. Poi un commento anche sui ragazzi de Il Volo: “Hanno fatto il loro sporco lavoro. Precisi e intonati con un brano che è tra l’obsoleto e il banale, che strizza l’occhio a una melodia un pelino più moderna, ma niente di che”.

Ma l’elenco dei cantanti che lo hanno deluso non è finito qui. “Il Tre, ad esempio. L’ho sentito cinque o sei anni fa e ho detto: ‘Questo ragazzo ha talento’, ma a Sanremo ha portato una roba inutile. Dai Negramaro mi aspettavo un brano pazzesco e invece niente. La canzone di Mahmood non la trovo adeguata al Festival. Sangiovanni non lo considero neanche. I Ricchi e Poveri hanno fatto una brutta figura, se fossi stato il direttore artistico avrei cercato una soluzione per cambiare la situazione”.

Loredana Bertè (Foto Instagram)

“E’ grazie a Spotify che c’è la morte della produzione discografica italiana”

L’ex professore di canto si è poi scagliato contro la piattaforma di Spotify e ha dichiarato: “Per me dovrebbe chiudere domani mattina, perché è grazie a Spotify che c’è la morte della produzione discografica italiana. Spotify, che non paga un accidente chi fa questo mestiere, porta sempre di più a produrre canzoncine dozzinali. L’autotune è diventato la soluzione a tutti i problemi, perché in un pomeriggio sforni due hit trap. La classifica di Spotify non ha nessun senso. Basta rientrare nelle playlist per fare i numeri”. Una sentenza spietata che rimanda alle recenti dichiarazioni di Gino Paoli su Sanremo. “Io sto cercando di avvicinare le due generazioni – ha precisato Luca Jurman – non di allontanarle. In un periodo storico in cui si guarda solo il look o i follower, io guardo i brani. E a Sanremo mancano le canzoni. Ho sempre di più l’impressione che la Rai e la direzione artistica rincorrano il mondo dei follower. Non stanno facendo quello che dovrebbero”.

Il produttore musicale ha concluso criticando anche il sistema di votazione che definirà il podio finale: “Mai come adesso, il podio è stato contaminato dai nuovi regolamenti. La cosa che più mi infastidisce è un sistema di votazione in cui il pubblico che paga il canone, che segue Sanremo e che dovrebbe essere sovrano, ha il valore di un terzo, gli altri due terzi sono la Giuria della sala stampa e la Giuria delle radio. Non va bene. Ma di cosa stiamo parlando? Questo Sanremo è sempre peggio”.

Rudy Zerbi (Foto Facebook)

Rudy Zerbi omaggia i suoi ex allievi: “Vi ho visti studiare e crescere”

In contrapposizione a Luca Jurman che boccia tutto e tutti arriva invece il post di un professore di “Amici” ancora in carica, Rudy Zerbi, che ha speso belle parole sugli ex allievi di “Amici” che quest’anno sono in gara a Sanremo, cioè Alessandra Amoroso, Angelina Mango, Annalisa, Emma, Irama, Sangiovanni e i The Kolors. Un post accompagnato da un collage di foto degli artisti e da un pensiero affettuoso: “Sarà un’emozione seguirvi al Festival dopo avervi visti studiare e crescere per inseguire il Sogno. Viva Sanremo, viva la Musica!”. Tra i commenti al post del produttore musicale qualcuno ha scritto: “Che bello il fatto che supporti tutti i suoi allievi vecchi. C’è da essere orgogliosi del lavoro che fate ad Amici”.

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09 Febbraio 2024, 11:53

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