Televisione

Lorella Cuccarini, i quattro abiti sfoggiati sul palco dell’Ariston sono tutti vintage

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10 Febbraio 2024, 12:43

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Lorella Cuccarini regina di stile al Festival di Sanremo. La più amata dagli italiani, scelta da Amadeus come co-conduttrice della serata dei duetti, ha portato sul palco dell’Ariston quattro outfit vintage facendosi testimonial della moda sostenibile. “Mia madre era una sarta – ha raccontato a “Forbes Italia” alla vigilia del Festival – ho conosciuto da vicino il processo di creazione di un abito ed è per questo che non credo nell’usa e getta bensì nella durevolezza e la resistenza di qualcosa che anche dopo anni è sempre lo stesso, con il suo significato, il suo messaggio e la sua essenza”.

Lorella Cuccarini e Amadeus (Foto da video)

L’abito del balletto con Amadeus e Fiorello ricorda un’epoca dove tutto era concesso

Per il numero di apertura, un medley delle sue coreografie più iconiche eseguito insieme ad Amadeus e a Fiorello, Lorella Cuccarini ha omaggiato Stefano Gabbana e Domenico Dolce attingendo alla loro collezione Primavera-Estate del 2003. “L’abito – spiega su Instagram – raccoglie esperienze e racconti di un momento importante e per questo ho deciso di omaggiarli nel momento del ballo, dove posso raccontare il messaggio di un percorso fatto di passione, rischio e fantasia. Un abito comunicativo, ma mai volgare, ricordando un’epoca dove tutto era concesso”. Non mancano i ringraziamenti a “Stefano e Domenico per aver significativamente cambiato stereotipi cristallizzati, lasciandoci una nuova visione e speranza nel panorama del nostro Made in Italy”.

Lorella Cuccarini (Foto da video)

L’omaggio all’architetto della moda Gianfranco Ferrè

Il secondo abito, dei primi anni 2000, è firmato da un architetto della moda, il compianto Gianfranco Ferrè, che “con la sua personalità riservata e romantica è riuscito a concettualizzare e fondere perfettamente il binomio di architettura e moda”. “Non si trattava di abiti, ma di veri e propri progetti, realizzati per risaltare messaggi chiari sul corpo di chi li indossava – racconta Lorella Cuccarini – Goloso, affettuoso, generoso, come le forme ed i volumi che voleva risaltare. Un grande compagno di viaggio che ha segnato il panorama del nostro Made in Italy in modo irrinunciabile ed irreversibile: un amico e, sicuramente, un genio. L’apertura sul palco la dedico a lui, che ha saputo omaggiare non solo me, ma la storia della moda italiana. Un abito semplice, nero e bianco, complesso e semplice allo stesso tempo. Mi ha accompagnato su questo palco nel ‘95 con ‘Un Altro Amore No’ e a lui va la mia gratitudine e il mio affetto. Un sincero e profondo grazie Gianfranco: il tuo prezioso lavoro non ci lascerà mai”.
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Lorella Cuccarini e Gianfranco Ferrè (Foto Instagram)

Il terzo outfit fa parte della collezione “Bondage” di Versace

Il terzo outfit è un omaggio al genio di Gianni Versace. L’abito d’archivio fa parte della collezione couture “Miss S&M”, successivamente chiamata “Bondage”, dell’autunno/inverno 1992. “Gianni espresse più volte le interessanti influenze dalle quali tutto ebbe origine – ricorda Lorella Cuccarini – Da sua madre, una sarta che lo ha cresciuto a Reggio Calabria, e le prostitute che vivevano in fondo alla strada: il racconto esplicito del suo mondo di contrasti. La collezione all’epoca suscitò indignazione: c’erano persone che la amavano e altre che si sentirono offese. Gianni, alle accuse sessiste ricevute per la sfilata, rispose: ‘Ascolta tesoro, le donne oggi sono forti. Questa è una festa rock ‘n’ roll. Nessuna di queste ragazze è in vendita. È una fantasia’. Vorrei ricordare così il messaggio di Gianni e il suo immenso patrimonio, che è colonna portante del nostro Made in Italy. Grazie Gianni, per le tue opere e per le tue parole”.

Lorella Cuccarini in Versace e Roberto Cavalli (Foto Instagram)

L’abito di Roberto Cavalli si ispira al firmamento

Lorella Cuccarini ha chiuso la sua esperienza come co-conduttrice del Festival di Sanremo con un look firmato da Roberto Cavalli, “lo stilista rockstar, l’artista della moda, nipote di un macchiaiolo che ha fatto dei patchwork il suo marchio di fabbrica”. “Ispirato dalla pittura, ma anche dall’eccentricità del suo genio creativo, ha brevettato una vera e propria tecnica di stampa capace di riportare lo spettatore ad osservare un quadro non più appeso, ma indossato – recita il post di Lorella Cuccarini – Eccessivo, prorompente, mai passato inosservato, Roberto Cavalli ha segnato profondamente il panorama del settore Moda. Amante della natura e dell’arte, lo stilista fiorentino ci racconta abiti dalle fantasie uniche e irreversibili”. L’abito indossato dalla più amata dagli italiani è della collezione del 2003, completamente in seta e ispirato al firmamento. “Sul palco di Sanremo, il cielo della moda è pieno di stelle, vorrei che una di queste fosse lui – conclude – Grazie Roberto, il tuo modo di risaltare la forte grinta e la personalità delle opere che hai prodotto è unica ed irrinunciabile”.

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10 Febbraio 2024, 12:43

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