Televisione

Leo Gullotta: “Tre anni fa, ho sposato l’uomo che amo da 42 anni”

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22 Settembre 2021, 19:18

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La rivelazione: “Il mio primo amore è stata una ragazza”

  • L’attore catanese ospite di Serena Bortone a “Oggi è un altro giorno”
  • L’infanzia al Fortino di Catania: “In un quartiere come quello, impari subito la vita”
  • La ricetta di Gulotta per un’unione duratura: “Bisogna lavorarci sempre”

Ospite di Serena Bortone a “Oggi è un altro giorno”, Leo Gullotta ripercorre la sua infanzia felice a Catania e la sua grande carriera che da oltre 54 anni lo fa spaziare fra cinema e teatro. L’attore catanese parla anche della sua vita sentimentale e della sua omosessualità.

“La mia infanzia nella Sicilia del dopoguerra”

“Sono nato a Catania in un quartiere popolare, il Fortino. Sono figlio di un papà pasticcere, Carmelo, e di mamma Santina, casalinga, generalessa – ricorda – Ultimo di sei figli, nato per fortuna dopo la guerra, fratelli e sorelle molto più grandi di me. Per i miei fratelli, praticamente, è arrivato un giocattolino. Ero coccolato e amato. Chi nasce in un quartiere con problemi, impara subito la vita. Mio papà era più grande di mia mamma di 20 anni e mi parlava già da bambino di libertà, di rispetto per gli altri (…) Se oggi mi chiedessero qual è un mio desiderio impossibile da realizzare, vorrei che per un quarto d’ora venisse giù mio padre. Gli chiederei se è contento di me. Prima o poi ci incontreremo. L’ho perso che avevo 18 anni, mi è morto tra le braccia”.

Serena Bortone mostra a Leo Gullotta i luoghi e gli amici della sua Catania.

Il primo amore e l’omosessualità

“Il mio primo amore è stata una ragazza…diverse ragazze perché il passaggio è stato verso i 28-29 anni – svela – Prima mi piaceva la crema, poi ho deciso che mi piaceva il cioccolato. Nessun problema in famiglia. La libertà che mi hanno regalato è anche mentale”.

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“Tre anni fa, ho sposato l’uomo che amo da 42 anni”

“Sto con la stessa persona da 42 anni – confida l’attore – Ci siamo anche uniti civilmente tre anni fa. Come si fa a stare insieme per così tanto tempo? Lo devi cercare. La prima fase di qualsiasi incontro è chimico, poi lentamente spunta il sentimento, poi l’amore, poi la condivisione, poi il feeling, un pizzico di umorismo, di gioco, di certezze, non invasioni di campo sotto nessun aspetto, il saper ascoltare, anche il saper amare. Perché amare bisogna saperlo. Bisogna lavorarci sempre. Oggi è tutto molto sbrigativo e di questo me ne dispiace. L’amore, l’accoglienza, è una cosa importante. Nella mia vita è stato un sostegno non da poco. Sai che accanto hai una persona che ti ama, ti stima, ti rispetta e ti pungola. E’ creativo! In 42 anni non abbiamo mai litigato. A volte mi rimprovera il fatto di essere troppo tedesco, lo sono anche sul lavoro”.

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22 Settembre 2021, 19:18

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