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Iva Zanicchi: “L’anno prossimo compio 85 anni e mi ritiro”

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25 Marzo 2024, 17:18

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Iva Zanicchi, conosciuta anche come l’Aquila di Ligonchio, si racconta in un’intervista rilasciata a “La Stampa”.  La cantante compirà 85 anni l’anno prossimo e poi smetterà di lavorare. “Fino ad allora sono ancora in piazza – precisa – In aprile farò ‘Io canto family’ su Canale 5 e poi ho un’idea per una prima serata musicale”. La cantante spiega da dove nasce il suo soprannome: “Fu un dirigente Rai a darmelo quando seppe che venivo dall’Appennino emiliano, poi lo divulgò Mike Bongiorno alla radio che allora era importante come la tv”. “Con Mina ci hanno sempre messo in contrapposizione – continua – ma in realtà lei ha iniziato prima e l’ho sempre ammirata. Ha rotto gli schemi femminili, niente guanti e vestitini in scena, ma sbatteva la testa e agitava corpo e capelli. Senza dire della musicalità unica della sua voce”.

“Ero più amica di Milva (la Pantera di Goro, ndr) ma solo perché non era già una star come Mina – racconta – All’inizio mi colpì per la sua cofana di capelli rossi e per le ballerine, che io non avevo ancora potuto comprare. Divenne la cantante preferita di mia mamma, un basso naturale, mentre io sono un contralto”.

Iva Zanicchi con il compagno Fausto Pinna (Foto Instagram)

“Con Orietta Berti siamo molto vicine e abbiamo iniziato insieme”

Tra le cantanti che conobbero il successo in quegli anni c’è anche Patty Pravo, soprannominata la civetta di Venezia. “Lei è arrivata dopo – spiega Iva Zanicchi – quando lo zoo era già chiuso. Abbiamo avuto in comune solo un parrucchiere a Roma. Certo la sua padronanza scenica è unica”. Mentre di Orietta Berti, l’usignolo di Cavriago, dice:  “Con lei torniamo in Emilia, siamo molto vicine e abbiamo iniziato insieme al Disco d’oro del 1961. C’era pure Gianni Morandi”. Iva Zanicchi ricorda che Lucio Battisti le propose una canzone che non funzionò: “Lui fece il massimo ma finì fagocitata da altri miei successi popolari. Dieci anni fa l’ho rimessa in un disco: ‘Il mio bambino’ resta una canzone bellissima. Per me Modugno è stato dirompente, così come Battisti moderno ancora oggi, poi i cantautori che se la suonavano e se la cantavano”.

“Noi interpreti puri abbiamo girato il mondo, ma siamo finiti in soffitta – ammette – per la difficoltà di avere un repertorio importante. Poi i tempi sono cambiati e si è livellato tutto. All’epoca si ascoltavano i Beatles e i Rolling Stones, ma ora c’è un allagamento di musica straniera quando l’italiano è bellissimo. Ricordo che Édith Piaf si rifiutava di cantare in altre lingue rispetto al francese”.
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Iva Zanicchi (Foto da video)

Iva Zanicchi vanta il primato tra le cantanti donna ad aver vinto più Sanremo

L’artista parla di Sanremo e del talento di Amadeus nel riportare la kermesse nei cuori dei giovani: “Amadeus ha fatto un miracolo. Nelle case dei ragazzi, compresa mia nipote ventenne, si formano gruppi di ascolto. Ai giovani dico che vanno bene il rap e il rock, ma non dimentichiamo la nostra melodia. Diodato è un esempio positivo”. “Chi mi piace? Lazza, J-Ax e vorrei Annalisa come nipote: è raffinata anche col reggicalze e ha un’intonazione perfetta – aggiunge – Quando si stancherà di cantare canzoni commerciali avrà una grande fortuna, perché queste non rimarranno mentre quelle melodiche sì”. Iva Zanicchi vanta il primato tra le cantanti donna ad aver vinto più Sanremo. “Sì, tre, mi tallonano Anna Oxa e Gigliola Cinquetti – svela – Speriamo non vadano più al Festival”.

Iva Zanicchi con la nipote Virginia (Foto Instagram)

“Il maschio di oggi non è più tale ma anche noi donne abbiamo le nostre colpe”

Parlando delle nuove generazioni, Iva Zanicchi dice: “Sto sempre dalla parte dei giovani, ma predico educazione e rispetto. Il diritto di manifestare sì, ma con gentilezza e senza fare danni”. E riguardo al patriarcato racconta: “Sull’Appennino emiliano ho sempre sentito parlare di matriarcato. Da noi in casa comandava la rezdora col mattarello e guai se l’uomo al ritorno dai campi la contraddiceva”. “Bisogna recuperare il ruolo educativo della famiglia, e anche un po’ di educazione e galanteria – sentenzia – Il maschio di oggi non è più tale. Alla prima difficoltà risulta debole e vigliacco. Anche noi donne abbiamo le nostre colpe, perché abbiamo spaventato gli uomini. I ruoli andrebbero ridiscussi e riequilibrati”.

E a proposito di politica:  “Ho sognato un’Europa forte che non è arrivata per colpa degli Stati e di chi mandiamo a Strasburgo. Servono dunque persone grintose. Io mi sono battuta come un’aquila. Non sono di sinistra, anche se un mio caro amico è Marco Rizzo, e oggi credo in Meloni. Tajani è stato un collega eccezionale, ma forse mi piace di più Meloni. E poi vorrei sostenere una donna”.

Iva Zanicchi (Foto Instagram)

“Non sono mai stata una donna di Silvio Berlusconi ma ci volevamo molto bene”

Iva Zanicchi ha usato spesso la parola “amore” per Silvio Berlusconi. “Non sono mai stata una sua donna, né lui me l’ha mai chiesto, ma ci volevamo molto bene – racconta – Era generosissimo. L’ho seguito in politica, anche se lui non voleva. Non è riuscito a fare quello che si prefiggeva anche perché lo hanno massacrato e pure lui ci ha messo del suo sulle donne, ma se Forza Italia regge in memoria sua qualcosa vorrà dire Pier Silvio lo conosco fin da ragazzino. Finora è stato in ombra e ha dovuto lottare il triplo, ma si inizia a vedere che Mediaset va bene grazie a lui. E non vedo tanti ‘figli di’ capaci come lui in giro”. Della tv di Stato al tempo di Giorgia Meloni, infine, dice: “Mi pare che tanti professionisti siano rimasti al loro posto, e se fosse vero che lei comanda la Rai allora io dovrei fare il sabato sera”.

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25 Marzo 2024, 17:18

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