Giunto nello studio di “Belve”, Ignazio Benito Mario La Russa – ospite della prima puntata del nuovo ciclo di interviste graffianti by Francesca Fagnani – ha subito messo le mani avanti. “Che belva mi sento? Nessuna. Anzi, davanti a lei sono un coniglietto”, ha esordito rispondendo alla domanda di rito. “Ho sbagliato ospite”, ha ironizzato la conduttrice. Per poi chiedere: “Ma lei è più amato o odiato?”. “50 e 50. Io non amo piacere a tutti”, ha risposto il presidente del Senato. “Un po’ si intuisce”, ha commentato la Fagnani. A non piacere a La Russa “è l’attuale vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè. Non mi è simpatico ma non è un nemico”. “Un mio pregio? Perché ne ho? Questa è una notizia! L’ironia e il fatto di non prendermi mai troppo sul serio – ha proseguito l’ospite – Un difetto? A volte sono superficiale”.
“Se mio figlio mi dicesse di essere gay accetterei con dispiacere la notizia”
Sono diversi i sentieri impervi imboccati da Ignazio La Russa durante l’attesissima intervista. A cominciare da quel “se mio figlio mi dicesse di essere omosessuale accetterei con dispiacere la notizia” che gli è valso una sfilza di titoloni sui giornali. Per spiegare meglio il concetto il presidente del Senato ha usato anche una metafora calcistica: “Credo che una persona come me, eterosessuale, voglia che il figlio gli assomigli. Però se poi non mi assomiglia, pazienza. Sarebbe come se mio figlio fosse milanista. Proverei dispiacere perché ha scelto una strada diversa dalla mia. Le ho fatto un paragone preciso”.
“Il livello estetico delle donne di destra è diminuito”
La conversazione si è spostata sulle donne del centrodestra. “Anni fa, disse: ‘Dicono che Berlusconi fa eleggere solo le donne belle. Non è vero. Ci sono alcune elette non belle anche da noi ma certo non raggiungo l’apice della sinistra’ – ha ricordato Francesca Fagnani – Volevo capire se la situazione la ritiene invariata”. “No, non la ritengo invariata – ha ribattuto il politico – Il livello estetico nel centrodestra è diminuito”. La conduttrice ha strabuzzato gli occhi: “Beh, parole forti”.
“La parità si otterrà quando una donna grassa, brutta e scema avrà un ruolo importante”
“No, lei mi sta chiedendo un giudizio – ha argomentato – Il livello estetico delle donne è diminuito, è aumentata il livello della qualità. Quelle di sinistra non le guardo. Io amo veramente il genere femminile. Io ho sempre detto che la parità tra uomo e donna in Parlamento non si ottiene con le quote rosa, si verificherà veramente quando una donna grassa, brutta e scema rivestirà un ruolo importante. A quel punto, ci sarà la parità. Perché ci sono uomini brutti, grassi e scemi che svolgono ruoli importanti. Credo che sia un grosso complimento per le donne, per come la vedo io”. “Mmm, non lo so”, ha detto la Fagnani mostrandosi perplessa.
“Il busto di Mussolini non ce l’ho più, l’ho dato a mia sorella”
Sul busto di Benito Mussolini sistemato a casa sua, costante fonte di polemiche, Ignazio La Russa ha raccontato: “Le do uno scoop, lo vuole mia sorella. Ha detto che si è rotta le scatole di sentirne parlare. Dice: ‘Chi l’ha detto che papà l’ha lasciato a te? L’ha lasciato a noi’. Quindi gliel’ho dato. Non ce l’ho più”.
“Non sono un traditore, semmai sono un bugiardo”
L’intervista è proseguita tra aneddoti e fatti privati. “Trovo veramente squallido andare con una donna a pagamento. Tutti i miei amici lo sanno”, ha confidato Ignazio La Russa. “Ah, pensavo ‘tutti gli amici ci vanno’”, ha ironizzato Francesca Fagnani. “Beh, qualcuno evidentemente…io lo chiedo sempre ai miei amici: ‘Che gusto c’è?’”, ha rivelato il politico. La conduttrice non se l’è fatto ripetere due volte: “Mo’ glielo chiedo”. “Quando le hanno chiesto se avesse mai desiderato la donna d’altri, lei con grande onestà ha risposto: ‘Spessissimo’. Lei ha più tradito o è stato tradito?”, ha incalzato la padrona di casa. “Siccome non so quante volte sono stato tradito, non posso rispondere a questa domanda”, ha ribattuto il presidente del Senato. Francesca Fagnani non ha mollato la presa: “Ma è un traditore un po’ lei?”. “No, semmai sono un bugiardo ma non un traditore”, ha risposto lui ridendo.
“Come marito mi do 7, di mia moglie sono stato geloso ma ora siamo grandi”
“Sua moglie Laura al settimanale ‘Chi’ ha detto: ‘Io non sono molto gelosa. Però sulla sua fedeltà non metterei la mano sul fuoco. Invece Ignazio da bravo siculo è abbastanza geloso’ – ha ricordato la conduttrice – Ha ragione sua moglie su tutti i fronti?”. “Beh, adesso siamo più grandi di età ma non ho mai avuto una gelosia tale da mostrarla in pubblico o che porta ad atteggiamenti violenti. Però dentro di me un po’ geloso ero”, ha ammesso La Russa. “E dice bene quando dice che non metterebbe la mano sul fuoco?”, ha incalzato la giornalista. “La mano è sua, che ne so io, chieda a lei – ha replicato l’ospite – Fa bene, nel dubbio è meglio non mettere la mano sul fuoco. Come marito mi do 7. Come la chiamo? Laura. E spesso mi piace chiamarla per cognome. Che padre sono? Cerco di recuperare con la qualità la mancanza di quantità. Però sono un padre attento”.
Ignazio La Russa accusato di sessismo, omofobia e misoginia
Dopo l’intervista rilasciata a “Belve”, Ignazio La Russa è stata accusato di sessismo, omofobia e misoginia. Accuse a cui ha risposto dalle pagine del “Corriere della Sera”: “Omofobo? Credevo che avrebbe colpito la notizia che non ho più il busto del Duce. Ma qui ogni giorno ce n’è una nuova. Io ho solo risposto alle domande: non ho introdotto alcun tema (…) Se vai in un programma così rispondi secondo lo spirito della trasmissione. A titolo del tutto personale e con sincerità. Non puoi fare l’istituzionale. O, peggio, l’ipocrita”.
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La precisazione: “A un figlio gay non avrei voluto meno bene”
A proposito del dispiacere che proverebbe se avesse un figlio gay, ha precisato: “Avrei dovuto dire: non ce l’ho, non lo so. Dovendo ipotizzare che sentimenti avrei avuto in quella situazione ho detto che da eterosessuale avrei provato un ‘leggero dispiacere’ se non fosse stato simile a me (…) Non per questo gli avrei voluto meno bene. Avrei rispettato la sua identità (…) I sentimenti non sono sindacabili. È un mio problema. Intimo. L’importante è che si sia rispettosi dell’identità altrui. E chi mi conosce sa che lo sono sempre stato”. Riguardo all’accusa di misoginia ha aggiunto: “L’unica accusa che non mi si può fare è di essere poco gentile con le donne (…) Dire che ci sarà la parità solo quando ci saranno al vertice donne brutte, grasse e stupide così come ora ci sono uomini brutti, grassi e stupidi è attaccarle o difenderle? (…) Non mi interessa l’opinione di chi mi attacca a prescindere ma di chi mi conosce”.
