Gazzelle si ferma. Il cantautore romano, che all’anagrafe fa Flavio Bruno Pardini, ha deciso di prendersi una pausa “fino a data da destinarsi”. È lui stesso ad annunciarlo in un’intervista al “Corriere della Sera” in cui spiega anche le motivazioni della sua scelta. Prima di mettere in pausa la sua carriera, ha due live da onorare. Uno a Roma, al Circo Massimo. L’altro a Milano, a San Siro. “Aver fatto tantissimi concerti mi ha fortificato, ma queste saranno emozioni nuove – confessa – E dopo ho voglia di tirare un po’ il freno a mano e fermarmi. In questi ormai otto anni di carriera, volati in un secondo, sono stato molto produttivo e ora sento la necessità di prendermi del tempo, per tirare le somme. Una vera e propria pausa, soprattutto dai live. Quanto durerà? Non lo so, potrei stare fermo un anno come cinque, lo deciderà la vita. Ma voglio prendermi cura di me, smettere di rotolare in questo sistema che va molto veloce. Dedicarmi a Flavio come essere umano, voglio seminare qualcosa anche nella mia vita privata. La musica è la cosa più importante e voglio che resti tale, senza abusarne”.

“Non sono pronto a svendermi, non mi è mai interessato essere il fenomeno del momento”
Gazzelle non ha paura di restare fuori dal giro. “Per fortuna non ho un crollo psicologico, sto bene – argomenta – ma la mia ambizione più grossa è scrivere canzoni che restino nel tempo, più della mia faccia, del personaggio e del nome. Non sono pronto a svendermi pur di rimanere, non mi è mai interessato essere il fenomeno del momento (…) C’è un po’ di fast food oggi. Vedo tanta fretta, tanti influencer che vogliono fare i cantanti e cantanti che vogliono fare solo soldi. Mi sembra una gara a un successo immediato che poi spesso è passeggero, magari senza avere gli strumenti per gestirlo”. Ad un artista 20enne il cantautore romano consiglierebbe “di viversi la sua vita e non tuffarsi a piedi pari dentro al sistema della musica. Di stare anche lontano dalla mondanità. Io non vado mai agli eventi, non ho mai fatto marchette. Cerco di rifarmi agli artisti che mi hanno influenzato, come Kurt Cobain o Liam Gallagher: mi chiedo ‘loro lo farebbero?’, spesso mi rispondo di no e quindi non lo faccio neanche io (…) Mi piace che gli artisti siano artisti, oggi è tutto mischiato”.

“Tanti cantanti giovani fanno figli, soprattutto i trapper. Forse sono più coraggiosi”
Alla sua età (35 anni, ndr), Gazzelle si sente “un po’ diviso fra l’essere adulto e ancora un ragazzino”. Quando ero piccolo un 35enne era un uomo fatto e finito, un padre di famiglia – ricorda – adesso nessuno dei miei amici ha figli, né è sposato, tanto meno io, quindi non so bene cosa devo fare a questa età. Tanti cantanti giovani fanno figli, soprattutto i trapper. Forse sono più coraggiosi, ma io mi sono buttato a capofitto nella musica e non ho pensato a mettere su famiglia. Poi non avevo neanche la donna giusta. Ora ce l’avrei, ma ci penso e ci ripenso e i figli non si fanno col cervello”.
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Gazzelle e la crisi a Sanremo 2024: “Cinque minuti prima di salire sul palco me ne volevo andare”
Nel 2024 Gazzelle ha partecipato per la prima volta al Festival di Sanremo. “È stato antropologicamente intenso – confida – In tv vado il meno possibile perché mi sento a disagio, così ho pensato a una terapia d’urto, e in effetti mi ha temprato. È stato stressante, ma quando canti là sopra, comunque, è bello”. Non tutti sanno che in occasione della serata delle cover, ha accarezzato l’idea di non esibirsi. “Ho avuto un piccolo calo di energie psicofisiche e stavo per mollare – rivela – Cinque minuti prima di salire sul palco me ne volevo andare a casa. Ma poi, non so come, ho cantato”. Le possibilità di rivederlo al Festival sono pressoché nulle: “La mia idea era farlo una volta nella vita, come Rino Gaetano. Per come sono fatto non credo che ci tornerò”.
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Gazzelle e il rapporto con i social: “Se mi segui non sai niente di me”
Nell’intervista al “Corriere della Sera”, Gazzelle confessa di essere allergico ai social: “Se mi segui non sai niente di me. Non metto video in palestra, al mare o mentre faccio la spesa, secondo me è giusto così. È un’epoca in cui bisogna fare tanti contenuti, ma a me sembra un altro lavoro. Io faccio il cantautore, scrivo canzoni, poi le canto dal vivo e basta. Non riesco, per indole, ad andare oltre. Ormai sono tutti lì a vendere, è una grande pubblicità. Però una volta pure le televendite le facevano i professionisti. Io non sono capace e poi non mi piace proprio il concetto”.