Ieri seri a “Live – Non è la D’Urso” la padrona di casa ha annunciato un faccia a faccia nell’ascensore […]
Ieri seri a “Live – Non è la D’Urso” la padrona di casa ha annunciato un faccia a faccia nell’ascensore tra Valeria Marini e il suo ex fidanzato Gianluigi Martino. I due si sono lasciati lo scorso ottobre. Martino accusa la madre della Marini di averla convinta a lasciarlo dopo aver creduto ad alcune voci infamanti sul suo contro. Secondo il giovane, Valeria sarebbe succube della madre.
Giunta in studio, la Marini si è rifiutata di raggiungere l’ex fidanzato. “Tu sai che nell’ascensore c’è Gianluigi”, ha subito fatto presente Barbara D’Urso. “No, non lo sapevo. Io sono qui per te”, ha precisato la showgirl. “Anche io sono qui per te. Anche lui è qui per te”, ha ironizzato la conduttrice sorpresa dall’atteggiamento della sua ospite.
La Marini si è anche mostrata stizzita per lo spazio dato al suo ex a “Pomeriggio Cinque”: “Dico la verità…io ti seguo sempre, però quell’intervista non l’ho voluta vedere perché non trovavo giusto che lui andasse a parlare”.
“Non sono venuta qui a rispondere a cose che non sono vere, non ho fatto nessuna dichiarazione quando ho deciso di chiudere il rapporto – ha spiegato – L’unica cosa vera che ha detto è che c’erano state tante tensioni ma mia madre non c’entra assolutamente niente. Mia madre è una persona molto importante nella mia vita ma è una persona in gamba, discreta, quindi non si permetterebbe mai di mettersi di mezzo. Sicuramente è una persona che dà dei consigli e li dà importanti e giusti. Quindi già il fatto che lui si sia permesso di parlare di mia madre lo squalifica totalmente”. “Vai da lui”, le ha consigliato la conduttrice.
“No, a me interessa parlare con te – ha sentenziato Valeria – Non avevo voluto vedere l’intervista che ha fatto con te, però poi ho visto che stava con Emanuela Tittocchia da te. A parte che, dopo Valeria Marini, o corteggi Barbara D’Urso o Charlize Theron…ma la Tittocchia…vabbè! La Tittocchia è stata la persona che ha messo zizzania, non so per quale motivo, perché io le avevo anche fatto un favore di lavoro, le avevo fatto presentare una mia sfilata proprio per aiutarla. Lui si è permesso di fare intervista quando io non ho fatto mezza dichiarazione”.
“Vallo a dire a lui”, ha insistito la D’Urso. “No, no. Io non lo faccio il confronto. Chi si permette di toccare mia madre non è degno del mio sguardo. Io mi confronto con le persone che hanno ascoltato le sue bugie”, ha ribadito la showgirl.
“Tu sapevi che saresti entrata nell’ascensore?”, ha chiesto la padrona di casa. “Sapevo che c’era un confronto”, ha spiegato la Marini. “Allora parlagli da qui”, ha incalzato la conduttrice. “Guarda che fa molto più audience che io stia qui”, ha puntualizzato Valeria. “Ma io non ho bisogno di fare audience”, ha ribattuto la D’Urso. “Il nostro rapporto è finito, io l’ho lasciato perché non ne potevo più. Scusami, mi sono saltati i nervi”, ha fatto presente la Marini.
A quel punto Gianluigi Martino, che dall’ascensore aveva sentito tutto, è intervenuto ed è nato un acceso confronto tra i due ex.
Ecco il botta e risposta integrale:
Martino: “E’ venuta a fare la sceneggiata praticamente. Non ha il coraggio di entrare. Non puoi dire che ho detto delle falsità. Perché non è stata tua madre?”
Marini: “Io non mi sono permessa di dire mezza cosa su tua madre, sui tuoi genitori e su di te”.
Martino: “Perché mia madre non si è mai messa in mezzo. Quando ha provato a mettersi in mezzo, l’ho messa io apposto”.
Marini: “Vai a discutere con la Tittocchia, io non sono abituata”.
Martino: “Ah, sei gelosa. Stasera tua madre ti ha dato il permesso di parlare con me?”
Marini: “Me ne vado! Smettila di parlare di mia madre. Parla di me”.
Martino: “Io non ho mai parlato male né di te né di tua madre. Tu sei stata una grande delusione. Perché non mi hai difeso quando ti dicevano che ero gay? Con chi hai passato due anni nello stesso letto? Tu vieni da un anno difficile? Ma ti rendi conto di quello che avete fatto a me?”
Marini: “Io mi vergogno di questa cosa, chiedo scusa al pubblico. Ti saluto! Non ti permettere di parlare di mia madre”.
Martino: “Perché scappi? Non hai il coraggio di affrontare il discorso?”
Marini: “Se chiedi scusa a mia madre, ti scuso per tutto quello che hai fatto. Io ho solo chiuso un rapporto perché ho subito un’aggressione e tu lo sai bene”.
Martino: “Tua madre ha messo in circolazione queste voci”.
Marini: “Mia madre? Ma se l’ha detto la Tittocchia!”
Martino: “Ti mostro i messaggi di quelli che mi volevano far passare per gay…il Marini-gate!”
Marini: “Tu pensavi di manovrarmi e non ci sei riuscito. Io sono cristallina. Mi dispiace che devo venire da Barbara per parlare di te. Barbara, se vuoi vado nell’ascensore, ma ci vado con la corazza perché magari mi prendo le mani addosso come è già stato”.
Martino: “Ma quali mani addosso! Ma che stai dicendo! Ma stiamo scherzando? Mai fatto in vita mia”.
Marini: “Peggio delle mani addosso è coinvolgere mia madre che è in un momento molto delicato dicendo delle cose non vere”.
Martino: “Tua madre si è permessa di diffamarmi. Io ho le prove, posso dimostrare tutto quello che sto dicendo”.
Marini: “Sei contento di tutto questo teatrino che hai fatto! Bravo! Non ti porterà a niente perché quando si tocca una madre non vai da nessuna parte. Stai zitto! Sto parlando io. In un momento così difficile a me di stare a battibeccare delle tue stupidaggini non mi interessa”.
D’Urso: “Gianluigi, vorrei che tu chiedessi scusa alla mamma di Valeria”.
Martino: “Io le chiedo scusa perché io nelle mie dichiarazioni mi sono anche messo nei suoi panni. Se delle persone vanno da un genitore e gli raccontano che io sono gay, che sono un approfittatore, che sto con Valeria per visibilità, è ovvio che una madre si preoccupi. Però Valeria in quel momento mi doveva difendere con la mamma. Dì la verità…ti ha proibito di vedermi”.
D’Urso: “Gianluigi, basta! Non mi va di continuare così”.
Martino: “Io chiedo scusa alla mamma, però in cambio voglio i nomi delle persone che mi hanno diffamato”.
Marini: “Ma cos’è Beautiful?”
Martino: “Barbara, scusa. Io ho un mio nome e deve essere rispettato”.
