Da “X Factor” al carcere a vita. E’ la triste parabola di Phillip Blackwell che anni fa si era presentato […]
Da “X Factor” al carcere a vita. E’ la triste parabola di Phillip Blackwell che anni fa si era presentato ai casting di “X Factor” e aveva fatto di tutto per impressionare i giudici del talent show con una cover di “Gold” degli Spandau Ballet. Blackwell era stato rispedito a casa e qualche anno dopo è balzato agli onori della cronaca come protagonista di una vicenda aberrante culminata con una condanna all’ergastolo. L’aspirante cantante è finito alla sbarra con l’accusa di essere uno stupratore seriale. A puntare il dito contro di lui decine di donne. Blackwell ha ammesso i fatti e si è dichiarato colpevole di 31 reati sessuali che vanno dallo stupro al voyerismo.
“A parte gli assassini, non riesco a ricordare un individuo più pericoloso nei 35 anni di carriera”, ha dichiarato un giudice del tribunale penale inglese davanti al suo caso. “È uno stupratore seriale la cui attività di abusi dura da 22 anni – ha aggiunto il procuratore Adrian Langdale – Ha puntato giovani donne vestite che trovava attraenti, le ha seguite in macchina e si è trovato in un posto dove poteva commettere lo stupro”. Tra le vittime dell’ex concorrente di “X Factor” anche donne in stato d’incoscienza che Blackwell aveva obbligato ad assumere alcool.
Prima di essere scoperto, l’uomo – descritto in aula come ‘intelligente’, ‘calcolatore’ e ‘subdolo’ – conduceva una vita da insospettabile. Di notte si trasformava in un predatore e dopo aver indossato un passamontagna usciva alla ricerca delle sue vittime armato di nastro e videocamera. “E’ scioccante anche solo immaginare il disprezzo che ha per le donne”, ha commentato il giudice.
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