Vittorio Feltri a "Fuori dal coro": "Credo che i meridionali, in molto casi, siano inferiori" - Perizona Magazine

Vittorio Feltri a “Fuori dal coro”: “Credo che i meridionali, in molto casi, siano inferiori”

Daniela Vitello

Vittorio Feltri a “Fuori dal coro”: “Credo che i meridionali, in molto casi, siano inferiori”

| 22/04/2020

Dopo l‘editoriale su “Libero” in cui attacca il Sud esaltando il laborioso Nord, Vittorio Feltri insiste nel voler spaccare l’Italia […]

Dopo l‘editoriale su “Libero” in cui attacca il Sud esaltando il laborioso Nord, Vittorio Feltri insiste nel voler spaccare l’Italia anziché unirla. Ieri sera, in collegamento con “Fuori dal coro”, il giornalista è tornato ad esprimere la sua opinione sui meridionali.  “Fa bene De Luca a voler chiudere la Campania?”, gli ha chiesto Mario Giordano.

“Guarda, ho molta simpatia per De Luca – ha replicato il direttore di “Libero” – Però vorrei chiedergli se la chiusura dei confini della Campania è solamente in entrata o anche in uscita. A me risulta che ogni anno 14mila campani vengono a Milano a farsi curare perché le strutture sanitarie lombarde sono più rassicuranti di quelle campane. Se si prende atto di questo, bisognerebbe avere un po’ più di attenzione anche nel fare certe dichiarazioni. Credo che nessuno di noi abbia voglia di trasferirsi in Campania”.

“Direttore, adesso mi fai arrabbiare quelli della Campania”, ha sottolineato il conduttore. “Io non ce l’ho con la Campania – ha ribattuto Feltri – Sto semplicemente dicendo che io, te e altri, perché mai dovremmo andare in Campania? A fare cosa? I posteggiatori abusivi? Non credo che un’occupazione simile sia al vertice delle nostre ambizioni. Mentre, ripeto, ogni anno 14mila campani vengono a Milano per farsi curare. Vuol dire che Milano e la Lombardia non fa loro così schifo”.

“Il fatto che la Lombardia sia andata in disgrazia per via del coronavirus – ha aggiunto – ha eccitato gli animi di molta gente naturalmente nutrita da un sentimento d’invidia e rabbia nei nostri confronti perché subisce una sorta di complesso d’inferiorità. Io non credo ai complessi di inferiorità. Credo che i meridionali, in molto casi, siano inferiori”.

“Adesso me li fa arrabbiare davvero. No direttore, non puoi dire questo”, è intervenuto Giordano.
“Ma chi se ne frega se si arrabbiano – ha chiosato il giornalista – Si arrabbiano tutti i giorni, mi insultano, mi augurano di morire ma io dico quello che vedo. Quando io dico queste cose non cambiano canale, stanno lì di più per odiarmi maggiormente”. “Basta che odino te e non me in questo caso. Ti scarico addosso la colpa”, ha ironizzato il padrone di casa.

Su Twitter sono piovuti insulti all’indirizzo del direttore di “Libero”: “Vittorio Feltri è stato talmente sgradevole che a risentire le sue dichiarazioni si capisce benissimo che non può esserci nessun fraintendimento. Esclude il complesso d’inferiorità e mette in evidenza il nostro essere inferiori. Ma inferiori a chi, mi chiedo”, “Caro direttore proprio lei…uomo di grande cultura proprio lei così legato a Napoli, proprio lei ieri è caduto nella trappola dei mediocri, mi creda tanta mediocrità non le si addice ma evidentemente in fondo in fondo forse lo è…buona giornata”, “Che problema ha Vittorio Feltri?”, “Devo continuare a dire a mia figlia che lei è un comico, non ci crede che nel 2020 ci sono ancora persone che discriminano i meridionali”, “Che squallore”, “Ragazzi, e se la smettessimo di cadere nelle provocazioni di Vittorio Feltri e lo lasciassimo cuocere nel suo brodo senza dargli alcuna soddisfazione?”, “C’è un’Italia senza confini di solidarietà. Poi ci sono Vittorio Feltri e Libero, pronti a soffiare sullo scontro. A loro diciamo: non esiste un Nord che vuole andare a lavorare e un Sud che vuol scendere col mandolino in piazza. Non è tempo di divisioni ma di unità e rispetto”, “Io credo che talvolta nella vita bisogni avere il buon senso di tacere”.

Tra quanti hanno preso le distanze dalle parole di Feltri c’è anche Gianluigi Nuzzi, giornalista Mediaset e conduttore di “Quarto Grado”. “I MERIDIONALI inferiori? – ha scritto sui social – Ciao Vittorio ti saluta Raffaele, ha 89 anni, nato a Napoli, vive a Milano, ha studiato alla Bocconi e poi ha fatto il consulente aziendale assumendo giovani laureati, anche bergamaschi, dando loro una prima possibilità. Lui ha sempre pensato che i bergamaschi non fossero superiori o inferiori ma semplicemente cercava la qualità nelle persone. Il tuo discorso sui meridionali inferiori offende non tanto il sud – che ne ha vissute e viste ben peggiori – quanto il tuo passato. Quando mi assumesti non hai guardato le mie origini e nelle redazioni che hai composto c’erano un sacco di gente del sud con tanta voglia di trovare notizie e fare informazioni. Ah ovviamente Raffaele è mio papà ed è italiano”.

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