Filippo Facci viola la quarantena e va in montagna: "Sono libero di ammalarmi e schiattare dove voglio" - Perizona Magazine

Filippo Facci viola la quarantena e va in montagna: “Sono libero di ammalarmi e schiattare dove voglio”

Daniela Vitello

Filippo Facci viola la quarantena e va in montagna: “Sono libero di ammalarmi e schiattare dove voglio”

| 15/04/2020

“Io da martedì uscirò liberamente e sfacciatamente per le strade del mio Paese, e lo farò in spregio a un […]

“Io da martedì uscirò liberamente e sfacciatamente per le strade del mio Paese, e lo farò in spregio a un governo indegno e cialtrone che si illude di poter giocare a tempo indeterminato con le mie libertà individuali e con il mio diritto di parola e di espressione. Voglio chiarire una cosa: io non ho il coronavirus, non chiedetemi come lo so, ma lo so. Io continuerò a mettere guanti e mascherine e rispetterò le distanze come tutti i cittadini devono fare, e come dovranno fare ancora per molto tempo. Ma non mi farò mettere ‘app’ sul telefono che equivalgono al braccialetto dei carcerati o alla dittatura cinese, non mi farò spiare da un drone, anzi, se ne vedrò uno lo abbatterò con la fionda”.

In un lungo articolo pubblicato su “Libero”, Filippo Facci rivendica il diritto di uscire da casa in libertà. “Io martedì esco, venitemi a prendere – sentenzia attaccando il Governo – Le leggi e le regole (soprattutto la Costituzione) le conosco meglio di loro, e lo so bene che un periodo di emergenza può giustificare la limitazione della libertà personale proporzionata al pericolo in corso: ma qui non lo è, non lo è più, perché qui il pericolo non sono io, cioè: non sono io se prendo la macchina a vado a farmi un giro in montagna dove rischio di incontrare al massimo una capra; il pericolo siete e vi siete rivelati voi, inetti e incompetenti, partiti col ‘siamo prontissimi’ e ‘abbraccia un cinese’ e gli aperitivi contro la paura: per poi ritardare su tutto, fare ridicole gare Consip che hanno fatto perdere tempo decisivo, emesso decreti al rallentatore che hanno fatto partire per il Sud mezza Italia, dato il tempo agli stati confinanti di non venderci più neanche una mascherina, fatto zone rosa, poi rosso annacquato, mandato in militari in val Seriana salvo dirottarli altrove – facendo nascere il focolaio peggiore del mondo, se non lo sapete – e dando la colpa alla Lombardia come se avesse potuto fare una grande zona rossa da sola, senza un esercito”.

“I colpevoli siete voi, sono loro – prosegue – un governo che ha rinchiuso i bambini ma liberato i cani, fatto inseguire i runner dalla polizia, e tutto questo senza un piano chiaro, un’idea seria di via d’uscita, selezionando le aziende ‘fondamentali’ con criteri tutti loro, facendoci deridere dal mondo intero nonché prendere come esempio negativo (…) Ma da questo governo non accetto (più) la privazione dei miei diritti fondamentali a tempo indeterminato – non meno importanti del diritto alla salute, sappiatelo – come in altri stati non accade: perché alzi la mano chi ha capito se e come finirà il lockdown, che peraltro – di questo neppure ho parlato – sta economicamente ammazzando il Paese e chi non ha da mangiare, non ha risparmi, e ora non ha più neppure le libertà fondamentali. Io sono stato d’accordo e ho rispettato tutte le misure di contenimento, prendendomela pure con chi sgarrava. Non ho bar dove andare, non faccio vita sociale, praticamente vivevo già in quarantena come stile di vita. Ma sarò io a deciderlo, e lo farò: e da martedì esco. E se mi ammalerò, se schiatterò, sarò libero di andarlo a fare in una spiaggia vuota, guardando il mare, non Netflix”.

Detto Fatto. Facci è uscito. Non è andato al mare, ma in montagna. A farlo sapere è lui stesso in un’intervista all’Adnkronos. “Ora sto fuori casa: da buon ‘alpino’ sto in montagna, sul Resegone – svela – Sono appena arrivato su, non in cima naturalmente ma più in basso, dopo un paio d’ore di camminata; e ora mi preparo a ridiscendere, senza aver incontrato nessuno, neanche la famosa ‘capretta’ del mio articolo di domenica; e dunque senza aver contagiato nessuno né essere stato contagiato da alcuno, rispettando responsabilmente la vita mia e quella degli altri, che nessuna passeggiata in montagna, al parco o al mare potrà mai mettere a repentaglio. Mentre la mia libertà individuale, che vale almeno quanto il diritto alla salute, beh quella sì che è messa a repentaglio dalle continue marce in avanti e indietro di questo governo!”.

Oltre all’escursione, il giornalista si è concesso altre libertà. “Sono andato a prendere con la macchina la mia colf – racconta – per portarla al mio appartamento e poi alla fine riportarla a casa sua, per evitarle di prendere i mezzi pubblici che lei giustamente ritiene pericolosi; a trovare il mio figlio più piccolo; a fare la spesa al supermercato con annessa inevitabile fila; a scambiare due chiacchiere con il mio portiere, che non vedevo da diverso tempo perché ha appena terminato il periodo di quarantena dopo essere stato contagiato dal coronavirus”.

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