Sono almeno 40 le richieste di aiuto indirizzate ad Alexa da LouAnn Dagen, una donna di 66 anni residente in […]
Sono almeno 40 le richieste di aiuto indirizzate ad Alexa da LouAnn Dagen, una donna di 66 anni residente in una casa di riposo nel Michigan, deceduta per colpa del coronavirus. “Alexa, aiutami”, “Alexa, provo dolore. Devo trovare il modo per attenuarlo”, “Oh, Alexa, sto soffrendo”, “A chi posso chiedere aiuto?”, sono gli appelli rinvenuti da Penny, sorella di LouAnn, all’interno del dispositivo digitale.
Alexa, secondo quanto raccontato da Penny a Wood-tv, rappresentava per la sorella un’amica alla quale confidare le sue preoccupazioni nei giorni precedenti al suo decesso. LouAnn era risultata positiva al tampone come altri trenta ospiti e cinque membri dello staff della casa di riposo dove risiedeva.
Come si evince dalle registrazioni custodite nel device, LouAnn non riusciva a respirare e soffriva terribilmente ma non avendo febbre non era stata trasportata in ospedale. Quando la situazione si è aggravata, è stata ricoverata. Ma ormai era troppo tardi ed è deceduta in ospedale.