Tony Colombo si difende: "Sono indagato per il flash mob ma avevo i permessi" - Perizona Magazine

Tony Colombo si difende: “Sono indagato per il flash mob ma avevo i permessi”

Daniela Vitello

Tony Colombo si difende: “Sono indagato per il flash mob ma avevo i permessi”

| 09/10/2019

Com’è noto, Tony Colombo è indagato insieme ad oltre otto persone, tra cui il fratello del sindaco di Napoli Luigi […]

Com’è noto, Tony Colombo è indagato insieme ad oltre otto persone, tra cui il fratello del sindaco di Napoli Luigi de Magistris (LEGGI QUI), per il flash mob da lui organizzato  in piazza del Plebiscito per fare una sorpresa a Tina Rispoli alla vigilia delle loro nozze.

Ieri il cantante palermitano e la moglie sono stati ospiti di Barbara D’Urso a “Pomeriggio Cinque” per commentare la maxi inchiesta. Al loro ingresso in studio, la conduttrice si complimenta con Tina: “Mamma mia, tutta una strass. Mi piace molto quando i miei ospiti si vestono in maniera così elegante per la mia trasmissione”.

Patrizia Groppelli, esperta di bon ton e stile, trova invece da ridire sul look della signora Colombo: “Elegante? Sembra Wanda Osiris col parruccone in testa”. “Perché tu sei elegante? Sembri una banana”, replica la Rispoli riferendosi al giallo della mise della Groppelli.

Dopo qualche frecciatina si passa all’argomento principale. Il neomelodico conferma di essere indagato insieme ad altre otto persone. “Oggi siamo di nuovo su tutti i giornali, telegiornali”, esordisce. Ma viene subito bloccato dalla Groppelli che rileva: “Non è un merito essere su tutti i giornali per queste cose”.

“Mica abbiamo ammazzato qualcuno”, precisa Tina. “Patrizia, ti pregherei di dire cose intelligenti”, le fa eco il marito. “Ti pregherei di essere più gentile con una signora”, fa notare il giornalista Carlo Mondonico.

“Siamo amareggiati e dispiaciuti di essere su tutti i giornali perché stanno continuando a sbandierare questo matrimonio – prosegue Colombo – Sembra che debbano puntare per forza il dito. Devono farci piangere le pene di tutti quelli che fanno degli errori nella vita. Sono indagato e delle cose non le posso dire. Errori che noi non abbiamo fatto. In questo momento stiamo pagando con l’immagine per errori che non abbiamo fatto”.

“Avevamo i permessi”, sottolinea la moglie. “Siamo indagati perché la magistratura vuole vedere se sono veri i permessi che ho portato in televisione – spiega il cantante – Nonostante l’evidenza dei fatti, il fratello del sindaco, i delegati del sindaco, gli amministratori comunali, le persone che lavorano al fianco del sindaco e la polizia locale di Chiaia continuano a sostenere che loro non sapevano nulla. Non è stato un concerto, è stata una sorpresa a Tina autorizzata dal sindaco che è durata in totale 40 minuti. Il flash mob non c’è scritto quanto deve durare. Se il flash mob deve durare tre minuti perché mi autorizzano dalle 18.30 alle 23? Quella piazza è super sorvegliata. Io ho montato uno scatolo di polistirolo che pesa due chili dove all’interno c’ero io su una pedana. Per montare questa roba, i ragazzi ci hanno messo almeno due ore. In due ore sono venuti tutti a chiedere i permessi. Dalla polizia locale ai vigili, ai carabinieri. Io ho delle immagini inedite che lo testimoniano. Io ho avuto un’autorizzazione ufficiale, via mail, con tanto di timbro”.

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