Chef Rubio: "Lampedusa è anche isola di razzisti e parassiti". E il web insorge - Perizona Magazine

Chef Rubio: “Lampedusa è anche isola di razzisti e parassiti”. E il web insorge

Daniela Vitello

Chef Rubio: “Lampedusa è anche isola di razzisti e parassiti”. E il web insorge

| 17/08/2019

E’ polemica sui social per un post condiviso da Chef Rubio. Il protagonista di “Camionisti in trattoria”, che la scorsa […]

E’ polemica sui social per un post condiviso da Chef Rubio. Il protagonista di “Camionisti in trattoria”, che la scorsa settimana è salito a bordo della nave Open Arms insieme a Richard Gere, ha descritto i pro e i contro di Lampedusa sollevando un vero e proprio polverone.

“Lampedusa è un mondo nel mondo che si rivela in pochissimo tempo, ma di un tappeto non si possono guardare solo le magnifiche trame, bisogna alzarlo e vedere quanta polvere è stata nascosta sotto negli anni – ha scritto – È l’isola dei pescatori dal cuore immenso, della gente di mare che rispetta il prossimo e l’ambiente, degli attivisti e della resistenza, di donne e uomini coraggiosi, delle tartarughe e dei delfini, degli uccelli migratori e dei conigli, delle spiagge incantevoli e dell’acqua cristallina. Ma è anche l’isola della cocaina, della mafia e della camorra, dell’abusivismo edilizio e del nero, dei razzisti e dei parassiti, dei radar e dei tumori, del lager nella fossa e dell’indifferenza. Lampedusa è un’Italia in miniatura, affascinante proprio grazie alle sue molteplici sfaccettature e contraddizioni. Invito tutti a venire, è stupenda davvero. Vi chiedo però un favore: spendete i vostri soldi solo nei ristoranti della brava gente, nei b&b delle belle anime, nelle barche dei pescatori onesti e nei bar di chi c’ha ‘r core grosso. A tutto il resto riservategli indifferenza, perché quella si meritano: in molti hanno speculato su date, morti e naufragi, in molti si riempiranno la bocca di aiuti e fratellanza mai vissuti in prima persona, e proprio quelli hanno cavalcato e stanno cavalcando il mito dell’isola dell’accoglienza vomitando odio e ignoranza. Da quando ho portato a galla verità scomode e ho spezzato lance a favore degli ultimi e chi con gli ultimi combatte m’hanno minacciato, insultato, aggredito e esortato a lasciare quanto prima l’isola. Per chi si stesse preoccupando relax, me so tajato e me li so magnati e ricacati ( stiamo parlando di uno sparuto numero di omuncoli e parassiti capaci solo di latrare ). Detto questo me ne vado con dei ricordi stupendi, il sorriso sulle labbra e un cuore gonfio de persone perbene che ho avuto l’onore di conoscere e che spero possiate conoscere anche voi. Ps: non tornerò con Tv al seguito come in molti mi han chiesto, ma lo faccio solo per evitarvi patetiche e ipocrite stese di tappeti rossi su cui i parassiti sperano di salire. Tornerò così come son venuto, da persona comune tra le persone perbene. A presto #Lampedusa”.

Dopo le polemiche, Chef Rubio ha accusato la stampa di aver strumentalizzato le sue parole. “Il mio voleva essere un gesto di affetto per Lampedusa – ha dichiarato in un’intervista all’Adnkronos – In due settimane ho conosciuto persone bellissime, ma nel mio post su Instagram ho voluto anche ricordare i lati meno positivi dell’isola. E se mi incazzo è proprio per invitare i lampedusani a svegliarsi. Non capisco per quale motivo le testate giornalistiche debbano concentrarsi solo su una parte del post e tralasciare tutto il resto – dice Rubio in una intervista all’Adnkronos – sono state prese frasi a caso, strumentalizzandole. Mi sembra davvero riduttivo concentrarsi solo sulle critiche a Lampedusa. Ho conosciuto persone stupende alla Guardia costiera, alla Guardia di Finanza e quelli che criticano a spada tratta il mio post e il suo contenuto non sanno nemmeno come queste persone eccezionali operano sul campo. In due settimane ho conosciuto più persone e realtà di tante persone che ci abitano da anni”.

“Se ho 11.400 like per 382 commenti, di cui quasi tutti positivi, e se ci concentriamo solo sulle frasi sulla cocaina, sulla mafia e la camorra, allora bisogna dire che quelle sono presenti in tutta Italia – ha aggiunto – Non ho detto nulla di stravolgente. Se non ci sono ospedali a Lampedusa non è certo colpa mia, se il turismo che hanno voluto fare è finalizzato solo per i mesi estivi e d’inverno mi devo inventare un lavoretto non è colpa dello Chef Rubio”.

“Tornerò a Lampedusa, ci sono molte persone che mi aspettano – ha annunciato – Appena potrò tornerò sull’isola. Se ci sono persone che si sono sentite scottate per quello che ho detto, forse non hanno avuto il coraggio di rivedere le proprie posizioni”. Infine, Chef Rubio ha svelato di essere stato aggredito verbalmente prima di lasciare Lampedusa: “Gli ultimi tre giorni sono stati incredibili, mi minacciavano e mi dicevano di andarmene”.

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