Paola Ferrari: "Quando conobbi mio marito, mi dissero che sarebbe durata massimo sei mesi" - Perizona Magazine

Paola Ferrari: “Quando conobbi mio marito, mi dissero che sarebbe durata massimo sei mesi”

Daniela Vitello

Paola Ferrari: “Quando conobbi mio marito, mi dissero che sarebbe durata massimo sei mesi”

| 03/07/2019

Ospite di Pierluigi Diaco a “Io e te”, Paola Ferrari racconta la sua infanzia complicata. “Sono una combattente, una guerriera, […]

Ospite di Pierluigi Diaco a “Io e te”, Paola Ferrari racconta la sua infanzia complicata. “Sono una combattente, una guerriera, perché ho avuto un’infanzia molto complessa della quale parlo con difficoltà perché ho ancora il papà vivo, ha 90 anni e non voglio dargli dispiaceri – esordisce – Sono uscita di casa a 15 anni, mi ha salvata Enzo Tortora che mi ha dato il mio primo lavoro. Sono un po’ un gatto che ha vissuto 7-8 vite. Ho smesso di studiare molto presto e ho dovuto riprendere in seguito. Ho dovuto rincorrere la vita, combattere in un ambiente maschile come quello del calcio e tutto questo mi ha portato ad essere quella che sono… scomoda, alcuni mi vogliono bene, altri no. Sono stata una bambina paurosa, molto sensibile e molto diversa dalla donna che poi sono diventata. Quella sensibilità esagerata che avevo e che un po’ ho trasmesso a mio figlio Alessandro è stata molto soffocata dagli eventi. E’ stata messa da parte per sopravvivere”.

Punzecchiata dal conduttore, la giornalista sportiva si sbottona sul genitore: “Mio papà è un personaggio un po’ particolare. E’ un papà che era molto poco presente fino a quando poi è mancata mia mamma. Solo in quel momento il rapporto con mio padre è rinato ed oggi mi occupo molto di lui e mi sta dando quel legame con la famiglia che prima non avevo”.

Ora che il padre è anziano, la Ferrari è riuscita a riconciliarsi con lui e con quel vuoto emotivo con cui convive da sempre. “Che emozioni ti suscita vedere la fragilità e la tenerezza di un papà anziano che ha bisogno di te?”, chiede Diaco. “Quando vedo i ragazzi che provano una sofferenza immensa in seguito alla perdita dei genitori, io mi chiedo: che cosa si proverà? Io quel sentimento non l’ho mai provato e mi sarebbe piaciuto provarlo”, replica.

Paola Ferrari, la prima donna che ha raccontato lo sport sulle reti Rai, ammette che almeno agli inizi della sua carriera il suo aspetto esteriore le ha consentito di mettersi in luce e farsi notare. “La bellezza mi ha sicuramente aiutato – confida – Sarebbe sbagliato dire il contrario. Se non avessi avuto questa faccia, questi occhi, forse Enzo Tortora non mi avrebbe chiamato, non avrei potuto fare i fotoromanzi e mantenermi. E’ chiaro che poi la bellezza ti porta anche delle situazioni che devi essere in grado di gestire”.

“Avevo già deciso che volevo fare la giornalista, però dovevo mantenermi – prosegue ricordando gli esordi – Quindi dopo ‘Portobello’, ho lavorato ancora con Enzo Tortora in una televisione privata e poi mi è arrivata l’offerta dei fotoromanzi. Ho cominciato e guadagnavo anche dei bei soldini. Vivevo da sola. Io sono andata a vivere da sola a 15 anni e mezzo. All’inizio, dopo essere scappata di casa, andai a vivere da mia zia perché non sapevo dove andare”.

Sul fronte della vita privata, la “signora del calcio” può ritenersi soddisfatta: ha un marito (Marco De Benedetti, ndr.) da 23 anni, due figli e quattro cani.

“Anche con mio marito dico tutto quello che penso al punto che quando litighiamo gli altri pensano che stiamo per separarci. Non ci annoiamo mai – svela – Quando ho conosciuto mio marito, un famoso direttore di un giornale mi ha detto che avrei pianto perché era uno sciupafemmine e che sarebbe finita dopo sei mesi e, invece, dopo sei mesi eravamo sposati ed oggi stiamo insieme da 23 anni. Io vado avanti per la mia strada e non ascolto quello che mi dicono gli altri”.

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