Fabrizio Bracconeri e il dramma del figlio: "A 18 anni porta il pannolone" - Perizona Magazine

Fabrizio Bracconeri e il dramma del figlio: “A 18 anni porta il pannolone”

Daniela Vitello

Fabrizio Bracconeri e il dramma del figlio: “A 18 anni porta il pannolone”

| 05/04/2019

Ospite del “Maurizio Costanzo Show”, Fabrizio Bracconieri è tornato a parlare del dramma del figlio autistico. “Emanuele ha quasi 18 […]

Ospite del “Maurizio Costanzo Show”, Fabrizio Bracconieri è tornato a parlare del dramma del figlio autistico. “Emanuele ha quasi 18 anni ma è come se ne avesse uno”, spiega.

“Ce ne siamo accorti quando il bambino aveva 2 mesi – svela – Mia moglie andò con l’allora moglie di Raoul Bova, Chiara Giordano, a fare una visita al Bambin Gesù. Vedevamo che il bambino non era tonico. Ci dissero che aveva dei problemi, ‘forse è sordo’, ‘forse è cieco’, non avevano ancora diagnosticato l’autismo. Mio figlio appartiene a una categoria molto grave che si associa al ritardo mentale. Purtroppo non parla, ha il pannolone a 18 anni, è idrofobo. L’idrofobia è la paura dell’acqua, quindi lavarlo è un problema. Io mi considero abbastanza fortunato, posso permettermi di uscire una sera e pagare una persona che stia con mio figlio a 35 euro l’ora. Se usciamo a mangiare una pizza, mi costa 50 euro come a tutti, ma a quella cifra vanno aggiunti altri 80/100 euro per una persona che rimanga a casa ad assistere mio figlio. Purtroppo ci sono famiglie disastrate per colpa di questa malattia. Non hanno una vita. Con mio figlio non posso prendere un aereo o fare un viaggio lungo in macchina. Pure andare a fare la spesa diventa un problema. E’ una vita sacrificata. Mi sono dovuto trasferire da Roma a Erice perché nella Capitale non c’era un centro dove potesse andare mio figlio. Fortunatamente avevo una casa a Erice dove trascorrevo l’estate con i miei figli. Gli altri tre figli che sono tutti più grandi soffrono per questa attenzione che si rivolge 24 ore su 24 su di lui. Sono catastrofi familiari inimmaginabili. Sono andato a vivere a Erice perché cercavo un assistente che potesse togliere il pannolone a mio figlio. Un’associazione della quale non faccio il nome mi aveva chiesto 16 mila euro. Una famiglia monoreddito, con un problema del genere, come fa? O ammazza il figlio o non mangiano loro? Voglio che le istituzioni lo capiscano. Io questa battaglia la faccio per tutti, non solo per me”.

Poco dopo lo sfogo, Bracconeri ha un botta e risposta con Paolo Brosio. Tutto inizia quando l’ex inviato del Tg4, reduce dall’Isola dei Famosi, dichiara che avrebbe voluto vincere per costruire un pronto soccorso per tutte le etnie e religioni in Bosnia. “Fai una cosa, impegnati per dare una mano pure a Bracconeri”, chiede Costanzo mentre Bracconeri inizia ad agitarsi e gli fa notare che dovrebbe occuparsi anche degli italiani. “Io do aiuto anche nel mio territorio, in Versilia – replica Brosio – La Versilia è in Italia. Io ho un’associazione che ho costituito quindici anni fa, aiutiamo le famiglie italiane che sono in difficoltà e hanno un invalido in casa. Poi ho anche questo progetto, penso sia una cosa importante. Portare aiuti nel terzo mondo dà la possibilità alle persone di vivere nella propria terra. Siamo attivi su due fronti, in Italia e all’estero. Lo facciamo con tutto il cuore”.

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