Papà siciliano rifiuta la figlia: "Non provo niente per lei, neanche ricordo quando è nata" - Perizona Magazine

Papà siciliano rifiuta la figlia: “Non provo niente per lei, neanche ricordo quando è nata”

Daniela Vitello

Papà siciliano rifiuta la figlia: “Non provo niente per lei, neanche ricordo quando è nata”

| 03/03/2019

Ieri sera a “C’è posta per te” Maria De Filippi ha penato non poco a far riappacificare un padre e […]

Ieri sera a “C’è posta per te” Maria De Filippi ha penato non poco a far riappacificare un padre e una figlia. A scrivere al programma è Giovanna che non vede e non sente il padre Mario da quattro anni. La donna arriva in studio scortata dal compagno Simone. I due stanno insieme da 10 anni, hanno un figlio ma Simone si occupa con amore anche dei tre figli avuti da Giovanna da una precedente relazione.

Giovanna spiega perché ha interrotto i rapporti col padre: “E’ stata una mia scelta. Mi ero stufata di essere, non la figlia di mio padre, ma l’amante di mio padre. Potevo vederlo e sentirlo soltanto a determinate condizioni e a determinate regole. Potevo telefonargli e vederlo solo quando la sua compagna Anna non era presente. Lei gli aveva proibito per anni di vedermi e sentirmi e mio padre per anni aveva obbedito. Quando aveva disobbedito, aveva preteso che tutto avvenisse di nascosto. Due anni fa, la mamma di mio padre stava per morire e mi chiede di andarla a trovare. Mi presento a casa di mia nonna, busso alla porta, ma Anna mi dice che la mia presenza non è gradita e non mi fa entrare. L’antipatia di Anna nei miei confronti risale a tanto tempo fa. I miei genitori si separano quando sono piccola, avevo 4 mesi. Vengo cresciuta da mia madre e dai nonni. A 7 anni mi avvisano che sta venendo a prendermi mio padre, esco, lo vedo e vedo anche Anna. Avevano già avuto una figlia che era in macchina con loro. Sto un giorno e una notte con loro e poi mio padre sparisce di nuovo. A 13 anni vado sotto casa loro con la bicicletta e metto dei bigliettini con scritto ‘Mi manchi papà, chiamami’ sul vetro della macchina di mio padre. L’ho fatto per un po’ di giorni ma la telefonata di mio padre non arrivava mai. Allora me la sono presa con Anna. Facevo le classiche telefonate mute, se lei rispondeva mettevo giù. Poi visto che lei continuava a rispondere al posto di mio padre, ho iniziato ad insultarla. Da quel momento Anna vieta a mio padre di frequentarmi. Nascono i miei tre figli, il rapporto con mio padre prosegue tra alti e bassi, lui si riavvicina a me ogni volta che litiga con Anna e quando Anna per un periodo non vive più in casa con lui”.

Mario e Anna accettano l’invito e si presentano in studio. Giovanna prende la parola: “Papà, sono qui stasera per dirti che ho sbagliato. Ti ho dato dispiacere causandoti anche problemi con Anna. Sono stata io stessa a dirti di non cercarmi più perché mi sono sempre sentita una ruota di scorta visto che mi tenevi nascosta da Anna. Non potevo chiamarti quando tu stavi con lei. Quando invece eravate lasciati io ti ho frequentato e lì ho visto un padre diverso. Mi hai anche proibito di vedere la nonna anche se era stata lei stessa a cercarmi qualche giorno prima di morire. Hai due figli, come loro sono tuoi figli anche io lo sono. Ti chiedo di darmi la possibilità di riabbracciarti. Anna, ho un ricordo buonissimo di te perchè da piccola mi trattavi bene. A 13 anni ho sbagliato con te, facendo chiamate anonime e dicendoti brutte parole. Mi sono comportata male, ma avevo 13 anni. So che in fondo non sei cattiva. Non sono qui per litigare, se mi date la possibilità possiamo avere un rapporto”.

Anna nega di aver proibito a Mario di vedere sua figlia: “Quando Giovanna aveva 7 anni siamo arrivati alla determinazione che noi andavamo a prendere la bambina la domenica mattina. A un certo punto la nonna materna mi ha detto che la bambina non voleva assolutamente venire a casa nostra”.

Mario mostra freddezza nei confronti della figlia: “Il suo compleanno non me lo ricordo. La memoria ce l’ho, ma non ricordo il suo compleanno perché non l’abbiamo mai festeggiato insieme. Io la vedevo di nascosto? Sono tutte fesserie (bugie) che racconta lei. Lo ha sempre fatto di inventarsi le cose. Con lei ci siamo visti una volta quando ero lasciato con mia moglie. Per me mia figlia è falsa…Lo sai qual è stato il suo peccato più grande? C’era mia mamma morta in chiesa, lei viene, fa le condoglianze a tutti e non a me. Quella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso”.

“Non mi hai fatto entrare per vedere mia nonna e ti devo fare pure le condoglianze? Ma come ragioni?”, replica Giovanna. “Io per lei non provo niente. E’ mia figlia, non posso negarlo. Però non sento niente. L’ho cancellata”, sentenzia il padre. “Ma sai perché? Perché non l’ha mai vissuta. Giovanna, io le porte non te le ho mai chiuse”, aggiunge Anna.

Mario è irremovibile: “Se lei è offesa, io sono più offeso di lei. Purtroppo io sono di Acireale e le teste ce le abbiamo di coccio”. Maria De Filippi fa notare alcune incoerenze: “Scusa Mario, tu non le fai vedere la nonna e poi pretendi che il giorno del funerale ti saluti? Quando dici ‘non mi ricordo il giorno del compleanno di mia figlia’, io da figlia non potrei offendermi? Io non ci credo che tu non te lo ricordi”.

Mario sembra intenzionato a chiudere la busta e la stessa Anna lo invita a ragionare: “Vabbè, pensaci. Io non sono contraria”. “I siciliani di Acireale fanno i duri ma sono teneri di cuore”, fa notare la conduttrice cercando di convincere l’orgogliosissimo Mario che alla fine accetta di aprire la busta.

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