Alfonso Signorini: "Per Berlusconi mi butterei dal balcone" - Perizona Magazine

Alfonso Signorini: “Per Berlusconi mi butterei dal balcone”

Daniela Vitello

Alfonso Signorini: “Per Berlusconi mi butterei dal balcone”

| 16/12/2018

Ospite del primo appuntamento del nuovo ciclo di “Belve”, il programma condotto da Francesca Fagnani  in onda sul canale Nove, […]

Ospite del primo appuntamento del nuovo ciclo di “Belve”, il programma condotto da Francesca Fagnani  in onda sul canale Nove, è Alfonso Signorini. Il direttore di “Chi” si mette a nudo svelando tanti particolari inediti della sua vita privata.

IL TRASH
“Non mi sento per niente una star e non mi interessa neanche diventarlo. Rivendico lo status trash di quello che faccio in quel momento, ma non faccio solo questo. In quel caso, forse, mi porrei dei problemi. Il trash è una chiave di lettura. Trovo che quella parte lì vada fatta esattamente così. Naturalmente lasciandoti andare al divertimento, alla grassa risata. Però certi limiti non devono mai essere superati. Per esempio non mi piace lo sfruttamento dei casi umani al quale assistiamo spesso in televisione. Spesso vengono usate delle personalità un po’ fragili da un punto di vista psicologico ed emotivo per fare share. Qualche nome? Preferisco guardare al trash di casa mia. Il trash che sfrutta il caso umano si alimenta della pubblicità, quindi il modo migliore è non dargli da mangiare”.

LA STOCCATA A BARBARA D’URSO
“La D’Urso non mi piace. Non mi piace quel genere di tv. Riconosco in lei una grande professionista, è una macchina da guerra incredibile, conosce molto bene il mezzo televisivo, dal punto di vista delle conduzione stende molte colleghe, è un animale da diretta. Non mi piacciono certi suoi ammiccamenti, certi suoi falsi stupori, le lacrime, il farsi vedere casalinga dentro quando la realtà è ben altra”.

L’IPOCRISIA DEL MONDO DELLO SHOWBIZ
“Quello dello spettacolo è un ambiente estremamente superficiale fatto da gente molto spesso superficiale che non ha altra vita se non quella che si realizza quando si accende quella fot*uta lucina rossa e quindi vivono in funzione di quello. La melassa è la cornice e quindi è tutto uno spreco di ‘tesoro’, ‘amore’, ‘adoro’, ‘sei divina’. Anch’io ci gioco, intendiamoci. Non è che mi sottraggo. Mi piace e mi diverte ma ne ho assoluta consapevolezza”.

LA MALATTIA
Le cose che mi feriscono di più sono quelle che vengono da persone che non mi conoscono. Ad esempio, quando mi sono ammalato di una malattia seria (la leucemia, ndr.) e non sapevo se ce l’avrei fatta, la prima cosa che ho fatto è stato tagliare tutto quello a cui potevo rinunciare. Ho chiamato il mio editore e gli ho detto che avrei rinunciato alla direzione di ‘Tv Sorrisi e Canzoni’ perché non avevo la forza fisica per farlo. Ho mollato anche la radio. Il giorno dopo, su un quotidiano importante, è stato scritto ‘Signorini è stato cacciato da Tv Sorrisi e Canzoni perché non funziona come direttore’. Ecco, quella roba lì mi ha fatto molto male ed è una ferita ancora aperta”.

L’AMORE
In amore ho preso delle cantonate perché mi fermo all’aspetto esteriore. Non so amore. Non sono fatto né per l’uomo né per la donna, non sono fatto per la convivenza perché ho una dimensione che è talmente mia che mi infastidisce l’intromissione altrui. Mi dà proprio fastidio fisico. Amo molto la solitudine, sono un orso, non vado da nessuna parte, adoro il silenzio di casa mia, vivo tutto il resto come un frastuono. Quando tu ti abitui a questo, non ti abitui a un’altra presenza. Ti abitui alle presenze occasionali. Fino a 30 anni ho condotto una vita da eterosessuale (è stato ad un passo dal matrimonio con una donna, ndr.). Il passaggio non può mai essere sereno, perché arrivi da bullismi e gesti e parole che hanno accompagnato la tua infanzia e adolescenza e che ti hanno fatto male. Io ci ho messo un po’ di tempo per accettare e amare questa parte di me. Il trauma arriva quando lo devi comunicare alle persone che ami. La sessualità non può essere catalogata. Un anno e mezzo fa mi è capitato di invaghirmi di una donna e di avere con lei una storia di due mesi e mezzo. Io sono il primo a non avere le idee chiare in fatto di sesso. L’amore della mia vita è stato uno solo: Paolo Galimberti. Con lui ho diviso 14 anni della mia vita. Non sono mica pochi. E’ un legame che non si romperà mai”.

I TRADIMENTI E IL GAY PRIDE
“Io tradisco ma non lo dico perché sono codardo da morire. Al Gay Pride non andrei mai perché non credo che faccia bene alla causa. Non mi piace tutto ciò che è eccessivo, urlato. Penso che la cultura omosessuale sia lontana da certi esibizionismi”.

SILVIO BERLUSCONI
“Mi ferisce molto che dicano: ‘Signorini il leccac*lo di Berlusconi, Signorini la velina di Berlusconi e bla, bla, bla’. Io riconosco che con Berlusconi non sono obiettivo ma lo dico io per primo perché gli voglio troppo bene, gli sono affezionato. Però uno dice: ‘Perché gli vuoi bene? Perché è il tuo editore e ti conviene volergli bene’. No, io gli voglio bene perché lui me l’ha dimostrato il suo bene. Questo non l’ho mai raccontato, però ci tengo a farlo sapere e non ero in grado di raccontarlo prima di oggi, quando mia mamma è morta, lui sapeva benissimo che per me era il centro dell’universo, era davvero la mia vita. Ho buttato fuori di casa tutti, non ho più voluto vedere nessuno, da Paolo (Galimberti, ndr.) a mia sorella, agli amici, Marina (Berlusconi, ndr.), niente, volevo starmene da solo per i ca*zi miei. Era appena morta, poi alle 23.30 mi stendo sul divano, sento il citofono, non volevo aprire a nessuno, ma erano due carabinieri. Ho pensato: ‘Cosa è successo?’. Volevano avvisarmi che stava arrivando il presidente, perché allora Berlusconi era presidente del Consiglio. Allora devo dire la verità, a fatica, gli ho aperto la porta di casa. Ecco, in quel momento, lui che cosa ha fatto? Io non ho più visto in lui né Berlusconi né altro. Mi ha preso la mano, perché stavo parecchio male, anche perché ero nel pieno della mia malattia, mi ha tenuto per mano nel letto, facendomi addormentare alle 2 del mattino. Io alle 6 ho aperto gli occhi, lui non c’era già più e mi ha lasciato un biglietto che ancora conservo: ‘Quando ti svegli chiamami’. Ecco, io per una persona così, glielo giuro, se mi chiede di buttarmi giù dal balcone, io mi butto giù dal balcone”.

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