Giletti in lacrime: "Non sono più lo stesso. Quello che ho vissuto mi ha marchiato a vita" - Perizona Magazine

Giletti in lacrime: “Non sono più lo stesso. Quello che ho vissuto mi ha marchiato a vita”

Daniela Vitello

Giletti in lacrime: “Non sono più lo stesso. Quello che ho vissuto mi ha marchiato a vita”

| 09/11/2017

“Non sono più lo stesso. Quello che ho vissuto mi ha marchiato a vita”. A parlare così, durante la conferenza […]

“Non sono più lo stesso. Quello che ho vissuto mi ha marchiato a vita”. A parlare così, durante la conferenza stampa di presentazione di “Non è L’Arena” (in onda da domenica 12 novembre su La7), è Massimo Giletti. Il giornalista si lascia andare ad un lungo sfogo sul doloroso addio alla Rai sciogliendosi in lacrime.

Il conduttore non ce la proprio a digerire la chiusura del programma d’informazione domenicale trasmesso su RaiUno per oltre un decennio. “Devo dire grazie ai miei ragazzi – esordisce come riporta “TvBlog” – Quando sono uscito dal colloquio con Orfeo ho detto loro: ‘Dovete cercarvi un posto di lavoro’. E loro mi hanno detto: ‘Noi stiamo con te'”.

“Il mio gruppo faceva 4 milioni di spettatori – continua – Con La7 ci siamo sentiti, visti. Nel frattempo c’erano altri gruppi televisivi che facevano offerte economicamente più importanti”.

Quindi ricorda gli esordi e l’addio alla Rai: “Entrato con un contrattino di un mese, poi di due, quindi di cinque…. Ho chiuso sbattendo la porta del settimo piano di Viale Mazzini, dentro di me sapevo non ci sarei rimasto. Ho sbattuto la porta al singolo, non alla Rai, che rimarrà sempre nel cuore. L’ho sbattuta nei confronti di chi non capisce che uno come me, o come la Gabanelli, ha dignità. Propormi solo il varietà è innaturale, non tiene conto della mia storia. Troppo spesso chi sta al potere pensa di poter comprare la gente coi soldi”.

Giletti non crede che sia stato Fabio Fazio, passato da Rai3 a RaiUno, a chiedere il suo scalpo: “Con lui ci siamo parlati, ci stimiamo. Non penso che Fazio abbia potuto chiedere la mia rimozione perché disturbavo. Non lo penso. E comunque, ad ora, forse era meglio avermi alle 14. Ma è folle pensare che Fazio abbia chiesto la mia testa. L’idea era di distruggere la mia squadra di lavoro. Mi offrivano il varietà, 12 serate invece che 35 puntate. Così lo distruggi un gruppo di lavoro”.

Quanto all’opinione espressa sulla nuova “Domenica In” dice: “Non volevo dare nessun tipo di giudizio, è inelegante. Il problema non sono le Parodi, ma scegliere di fare al posto dell’informazione di Giletti le polpette. Questo è il punto. È triste vedere cucinare frittelle, al posto di chi stanava problemi forti. Con Cristina ho un grande rapporto. Non voglio commentare. Si commentano da soli”.

Il giornalista ringrazia gli amici che lo hanno sostenuto nei momenti di difficoltà. Come Fiorello che sarà ospite nella puntata d’esordio di “Non è L’Arena”. E come Maria De Filippi che sabato prossimo, alla vigilia del suo debutto in prima serata su La7, lo ha invitato a “Tu sì que vales”. “Mi invita in un programma, in un mondo che magari mi voleva – commenta – E’ un gesto di coraggio. Non è semplice farlo. Maria è una persona che pensa che chi fa certe battaglie va sostenuto, a prescindere da ciò che pensano i suoi vertici”.

“Non è L’Arena” debutterà con uno scoop arrivato ancora prima della sigla d’inizio: l’arresto di Giancarlo Tulliani all’aeroporto di Dubai. Sul cognato dell’ex presidente della camera Gianfranco Fini, accusato di riciclaggio, pendeva un mandato di cattura da parte della procura della Repubblica di Roma. Tulliani ha denunciato un giornalista italiano che a suo dire lo stava importunando ed è stato arrestato dopo che la polizia locale lo ha identificato. Quel giornalista è Daniele Bonistalli, inviato di “Non è L’Arena”.

“Daniele Bonistalli è stato bravissimo, domenica vi racconterà quello che è successo bene – spiega Giletti – È stato 3-4 ore in un cella. Gli avevo suggerito di marcare stretto Tulliani, perché così avrebbe perso la testa”.

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