Gerry Scotti: "Mediaset coccola le amanti, io sono la moglie che resta" - Perizona Magazine

Gerry Scotti: “Mediaset coccola le amanti, io sono la moglie che resta”

Daniela Vitello

Gerry Scotti: “Mediaset coccola le amanti, io sono la moglie che resta”

| 19/06/2017

Gerry Scotti, volto di punta di Mediaset da oltre 30 anni, si confessa in un’intervista a “Libero Quotidiano”. Il conduttore rivela di non avere mai pensato a cambiare azienda.  “Qui sono cresciuto, sono molto riconoscente – spiega – I dirigenti di oggi sono i giovani che conobbi all’inizio della mia carriera. Ci sono state discussioni, ci siamo mandati a quel paese, ma abbiamo costruito un rapporto unico. Anche se ogni tanto dico loro: siete più “coccolosi” con altri, con l’amante e non con la moglie che resta sempre, che sarei io”. Chi sono le amanti? “Quelli che vanno e vengono. Che hanno bisogno di essere blanditi: lo capisco, è umano”. 

Fedele all’azienda, ma anche disposto al sacrificio in tempi di magra. Gerry Scotti racconta i momenti più difficili. “Mediaset, in un momento delicato e di raccolta pubblicitaria difficoltosa, ci ha chiesto un sacrificio che io ho fatto volentieri – svela – Mi sono tagliato lo stipendio del 30%. È un’azienda privata e la cosa non ha fatto scalpore, ma è successo. Adesso la situazione è migliorata”.

Il conduttore rievoca gli esordi con Cecchetto a Radio Deejay e la reazione dei suoi genitori davanti all’infrangersi del sogno di vederlo con la toga d’avvocato. “Non ci parlammo più o meno due anni. Feci tutto il contrario di quello che all’epoca era importante: la rinuncia al posto fisso, al pezzo di carta, io che ero figlio unico”.

Poi però Gerry Scotti si fece ampiamente perdonare:  “Ho comprato la casa a mio padre, una bella macchina, arrivò il benessere economico. Peccato perché si sono goduti poco la vita: mia madre è mancata a 68 anni, mio padre a 70. Ma hanno fatto in tempo ad accorgersi della mia affermazione”.

Infine, il presentatore racconta come sbarcò a Mediaset: “Volevano farmi fare Deejay Tv. Non ero tanto d’accordo. Nei corridoi di Milano 2 Berlusconi disse a Cecchetto: ‘Ma con tutti quelli che ci sono, mi manda quello che sembra un ragioniere? In Brianza ne trovavo 100 così’. Risero tutti, io meno. Forse aveva ragione. Ma il punto era che è stata proprio la normalità la chiave del successo. Parlo, mi muovo normalmente. Ho rivisto Berlusconi al funerale di Vianello e mi ha detto: ‘Quando accendo la tv e ti vedo, mi sento a casa, a Canale 5’. Il complimento più bello”.

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