In un’intervista rilasciata a “Il Giornale”, Alfonso Signorini, 51 anni, omosessuale dichiarato, si schiera contro la maternità surrogata.
“Prima di ogni cosa, sono per il diritto dei bambini – dichiara il direttore di “Chi” – E non si può negare loro il diritto di avere una madre naturale. È un rapporto irrinunciabile che non deve essere lacerato per l’egoismo di qualcuno. Sono contento per Nichi Vendola e il suo compagno. Ma la madre, dov’è?”.
“Parlo da omosessuale. Ma da omosessuale di buonsenso – spiega – Mi fermo dove si ferma la natura. Oltre non bisognerebbe mai andare. Comprendo bene il desiderio di paternità e di maternità. Mi sforzo di capire le ragioni di una donna che magari è stata malata e non può avere figli in maniera convenzionale perché le è stato asportato l’utero. Ma anche in quel caso trovo che la maternità diventi macchinosa e si allontani dal corso naturale delle cose. Perciò a maggior ragione fatico a comprendere chi vuol fare di un problema personale, un credo universale”.
Signorini si mostra invece favorevole all’adozione per le coppie omosessuali: “Perché non ci battiamo per le adozioni, per esempio? Potremmo garantire a un sacco di bambini già nati condizioni di vita migliori. Invece per egoismo andiamo a crearne altri ad ogni costo. Mi sembra si sia un po’ perso l’uso della ragione. E poi dilaga una ridicola voglia di omologarsi”.
“Viviamo in un Paese cattolico in cui non è normale vedere due persone dello stesso sesso che si baciano per strada, che si tengono per mano o che vivono assieme – aggiunge – E allora gli omosessuali preferiscono fare quello che fanno i borghesi. Per rendersi normali: si sposano, fanno figli con l’utero in affitto… E tutti dietro a questa scelta. Incredibile: ci volevano i grillini per essere più ortodossi degli ortodossi”.
Il direttore di “Chi” si esprime anche sul tema delle unioni civili: “Le unioni civili sono sacrosante. Per tutti. I diritti di due persone che scelgono di passare la vita assieme sono imprescindibili, e sono una grande conquista. È tutto il resto che mi lascia perplesso”.
Adotterebbe un bambino? “Certo. E lo farei nel mio Paese. Ma non ricorrerei mai alla maternità surrogata. E non mi sposerei mai. Nemmeno se fossi eterosessuale”.