E’ passato un mese dalla scomparsa di Gregorio, il cane che allietava le sue giornate da oltre 19 anni. Da allora Ana Laura Ribas piange la sua morte ogni giorno, come se avesse perso un bambino. Per questa ragione, in tanti l’hanno criticata giudicando il suo dolore “esagerato”. Proprio a queste persone, ieri in tv, la showgirl brasiliana ha chiesto rispetto ribadendo che per lei il suo cane rappresentava molto di più di un animale.
“Molta gente mi prende in giro, ma Gregorio per me non era solo un cane, era un figlio”, ha esordito durante l’intervista rilasciata a “Verissimo”. “Era vecchietto, ce l’avevo dal ‘96, si è arreso e mi ha lasciato”, ha aggiunto con la voce spezzata dal pianto.
“Lo so che non si fa – ha dichiarato – Io capisco le persone che non hanno gli animali, rispetto anche il loro parere, però anche loro devono rispettare me che non ho mai avuto un figlio per scelta o per altre situazioni che mi possono essere successe. Avevo questo esserino…che sia un cane che sia un bambino…tu lo ami e basta. Non c’è distinzione. Io per 20 anni ho vissuto per lui, la mia vita è girata intorno a lui, ho perso lavori, ho perso vacanze, cose piacevoli perché se non avevo un luogo adatto dove lasciarlo io non lo lasciavo da solo perché lui non mi lasciava mai da sola. E’ questa la differenza tra animali e umani: gli animali non ti lasciano mai da sola, gli umani sì”.
“Mi rendo conto che molta gente non capisce questa mia atroce sofferenza, quando dico ‘non sono mai stata così triste in tutta la mia vita” – ha spiegato – E non perché nella mia vita non siano successe delle cose veramente tristi. Sono successe. Però la mancanza di Gregorio per me è una cosa quasi insopportabile. Ancora a distanza di un mese e passa, non me ne rendo conto, prendo il guinzaglio e dico ‘Gogò andiamo’. Gogò viveva con me da 19 anni e mezzo. L’ho preso nello studio di “Ok, il prezzo è giusto”, era venuta la proprietaria di un canile per chiedere aiuto e aveva portato quattro cagnolini per sensibilizzare le persone. Gregorio mi ha fatto festa con la zampina e l’ho tenuto. Perché l’ho chiamato Gregorio? Se avessi avuto un figlio lo avrei chiamato Gregorio, trovo che sia un bel nome. Era un nome importante, come lo era lui”.
“Un cane a qualunque età è sempre un bambino di tre anni che avrà sempre bisogno di te – ha concluso Ana Laura – Io dico una cosa sbagliata, me ne rendo conto. Ma non trovo differenza tra la mamma di un bambino e una persona che decide di avere un cane, un gatto o un animale dentro casa. Perché l’amore, l’affetto, l’attenzione, li deve avere comunque. E poi la differenza è che l’umano cresce e diventa indipendente, il cane non diventerà mai indipendente, avrà sempre bisogno di te”.