"Non ho capito la domanda", Checco Zalone fa sudare Giletti - Perizona Magazine

“Non ho capito la domanda”, Checco Zalone fa sudare Giletti

Daniela Vitello

“Non ho capito la domanda”, Checco Zalone fa sudare Giletti

| 28/12/2015

Checco Zalone è un fenomeno del botteghino. Ma guai a definirlo tale. A cadere in questo clamoroso errore, dopo Fabio Fazio, è anche Massimo Giletti. Ieri, il comico pugliese è stato ospite de “L’Arena”. Lo scopo era promuovere “Quo vado”, il nuovo film in uscita l’1 gennaio evitando però la classica marchetta che non piace a Zalone.

Giletti marca subito male. “Sei uno dei grandi fenomeni del tempo moderno. Ma è sempre difficile intervistarti. Sei uno di quelli pronto ad autodistruggere tutto“, esordisce il presentatore. “La più bella presentazione della mia vita – scherza Zalone fingendo di essere serio – Però fai parlare pure me…c’è un ansia pazzesca per il film, per tutto. Anche per venire qui, io stanotte non ho chiuso occhio, ti ho pensato tantissimo e pregavo il Signore che ti veniva una colite. Niente! Stai sano”.

Quindi il comico fa finta di non comprendere la domanda di Giletti e chiede: “Fammela come me la farebbe Barbara D’urso”. Il conduttore sta al gioco e imita la postura della mattatrice di Canale 5. La discussione si sposta sul film. “Quest’anno c’è una formula diversa di promozione, sono delle gag – spiega Checco – Qui c’era il Checco che dice le parolacce, questa è una cosa che molte mamme mi contestano. Non bisogna dire le parolacce, ci sono i bambini al cinema, Quindi quest’anno abbiamo cercato di ridurre al massimo le parolacce nel film”.

Giletti ricorda la polemica che ha avuto per protagonista il comico anni fa, in riferimento ad un noto premio cinematografico. “Il David di Donatello viene dato per meriti che vanno al di là dell’incasso – replica lui senza peli sulla lingua – Chi vota sono gli stessi attori, c’è un tantino di conflitto d’interesse. E sai quanti voti ho preso io? Zero. Ma io non è che mi sono offeso. Poi mi chiamò il direttore del David che non lo so come si chiama (Donatello?)…e mi propose un premio istituito apposta per me. Quindi io per non mettere in imbarazzo nessuno, ho detto ‘no’. C’avevo il calcetto quel giorno”.

Quindi una breve battuta su “Quo Vado”: “E’ una storia attuale, si parla di un impiegato messo in  mobilità. Ci sono temi importanti però trattati con la leggerezza della commedia”. Segue un rvm inviato da Kekko dei Modà, che Zalone ha imitato in passato. Ieri, Checco non era pronto per riproporre la parodia (“Non sono preparato”), ma ha deliziato il pubblico con la nuova canzone “La prima Repubblica” scritta per Adriano Celentano (“ma lui non lo sa”) e inserita nella pellicola.

Quanto, invece, alla boutade da lui lanciata, di una storia tra Tiziano Ferro e un conduttore poi identificato nello stesso Giletti, Zalone ironizza: “Tiziano Ferro una storia con un conduttore? Con te, Massimo? Se si è arrabbiato Tiziano Ferro gli chiedo scusa. Come chiediamo scusa a Niki Vendola. Anche se lui è contentissimo, l’ho fatto diventare io famoso”. Infine, un appello sempre in formato promozionale alle signore del pubblico de “L’Arena”: “Dovete convincere i vostri mariti a darvi una botta. Sta tutto lì”.

GUARDA L’INTERVISTA (dal minuto 00:54:15)

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